Waltz For My Son

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Ci troviamo di fronte ad uno di quei dischi in cui il “jazz”, ovvero l’improvvisazione, la fantasia e la ricerca, sono sapientemente miscelate con gusto e misura, mai esasperate, men che meno fini a se stesse, ed in cui il pianista Gaspare di Lieto non persegue la logica di “sorprendere a tutti i costi”. Ogni brano, partendo sempre da un costrutto facile e piano, si dipana successivamente attraverso fasi anche molto piu’ complesse per poi arrivare, verso la fine, di nuovo alla melodia, girando sempre e comunque attorno ad una base armonica facilmente riconoscibile.


L’uso poi del “tre quarti” nel brano di apertura, Waltz For My Son, appunto, che da anche il titolo all’album, in Sunrise Blues e nel brano di chiusura del disco, la funambolica Song For A Black Women, la dice lunga su come si puo’ piacevolmente sorprendere ed essere originali col semplice utilizzo di certi elementi musicali, magari una semplice cadenza un pò troppo spesso trascurata, e senza alcuna necessita’ di strafare.


L’elaborazione musicale non spinta “troppo” e “troppo spesso” oltre certi limiti e’ educativa, aiuta l’ascoltatore ad evolversi, ad interrogarsi su un’espressione, a riascoltare ed a fare quindi dei passi avanti, e non permette che, venendo meno la capacita’ di interpretare e di assimilare l’ascolto, egli sia preso dai sensi di frustrazione che potrebbero portarlo al rifiuto ed all’allontanamento da un genere musicale.


Il disco Waltz For My Son, caratterizzato da una giusta alternanza di parti melodiche e di passaggi piu’ ricercati, e’ indirizzato all’ascolto di tutti; la maggior parte delle composizioni e’ in tono “maggiore” e ben ritmata ed anche per questo, tende ad infondere freschezza, allegria e solarita’ e mette di buon umore: il pianismo di Gaspare Di Lieto ricorda quello un altro “grande” – il mai troppo compianto Michael Petrucciani – che sempre ha avuto la capacita’ di esprimere la sua musica con naturale semplicita’, senza mai concedersi passaggi inutilmente leziosi, e che, a dispetto di tutti i suoi gravi disagi, riusciva a suonare musica allegra, dinamica, rivolta a tutti e da tutti apprezzata, trasmettendo cosi’ una carica positiva veramente inusuale.


Ma Di Lieto, compositore ed arrangiatore di tutti i brani di questo live, ha pure saputo attorniarsi di collaboratori validissimi, dalla sensibilissima tromba di Fabrizio Bosso, dal meraviglioso sax di Billy Harper, anch’essi caratterizzati da battute melodiche e lineari sapientemente contrapposte a fraseggi evoluti e sofisticati che, in alcuni passaggi, hanno toccato i momenti di autentico lirismo di Portrait Of Carla oppure di For Those I Miss. C’e’ poi il formidabile basso di Reuben Rogers che, in diversi momenti, come in Sunrise Blues piuttosto che in Black And White In Front Of The Blue Sea, si lascia andare, con ottimi risultati, a vocazioni solistiche, sulla base ritmica scandita dalla presenza solida e costante delle agili e funamboliche bacchette di Eric Harland.


Quella che stupisce, che non e’ comune in un disco di jazz, e’ proprio quella caratteristica che si scopre dopo averlo ascoltato due o tre volte: e’ uno di quei dischi che, spaziando vivacemente dal bop allo swing, dal blues ed alla bossa, sa essere ricercato ed orecchiabile allo stesso tempo e, dopo un pò, non si puo’ fare a meno di canticchiarlo e seguirne attivamente il tempo…



Musicisti:


Gaspare Di Lieto, piano


Billy Harper, tenor sax


Fabrizio Bosso, trumpet


Reuben Rogers, bass


Eric Harland, drums



Brani:


01. Waltz For My Son


02. Portrait Of Carla


03. Sebsi


04. Sunrise Blues


05. Black And White In Front Of The Blue Sea


06. For Those I Miss


07. Song For A Black Women



Links:


YVP Music: http://www.yvp-music.de/

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