The Stones Of Naples

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The Stones of the Naples e’ un progetto che affronta musica, testo, coscienza, curiosita’, delusione in un’unica performance intensa e sofisticata. Il disco e’ corredato da un booklet curato nei minimi dettagli, che si lega al progetto musicale in un unico completo disegno artistico, con scatti di fotografi affermati come di nuove leve e testi inseriti in italiano e in inglese. Il genere folk improntato a sonorita’ nordiche si avvicina alle sequenze melodiche e ritmiche di popoli lontani, avvolti dalle nebbie di un quotidiano di continua insicurezza, dove l’unica certezza e’ il sole che sorge ogni mattina. Proprio come Napoli, la Napoli de La citta’ dagli occhi neri. Un pezzo dedicato alla citta’ dove il presente fa sempre i conti con il passato, dove “crescere e’ consumarsi, tramandarsi e’ crescere”, in armonia col disequilibrio intoccabile di una realta’ secolare. Nelle domande che Riccardo Prencipe si pone scrivendo i suoi testi, si avverte uno sguardo quasi innocente, non scevro tuttavia di un leggero cinismo. Nessun accenno di patetica banalita’, la scelta delle parole e della loro sequenza si inserisce in quello stile simile al parlato quotidiano cui ci ha abituati Battiato, libero dall’ossessione della rima a vantaggio del contenuto asciutto. La musica inventata da questo “gotico” creativo e’ ispirata alla dark wave con sonorita’ scure e malinconiche che ne La quinta ricerca (che apre il disco) si lega a sonorita’ quasi popolari. Nell’intro il liuto di Prencipe introduce proprio ai giochi sonori di una Napoli popolare, triste, ma piena di sentimento. Poi il testo, dove l’evidenza della ricerca di verita’ dell’essere umano si fonde con l’anelito ad ereditare la consapevolezza della Storia, mentre la chitarra riprende campo accompagnata da percussioni e voce. Estremamente trascinante in Venti di sale (ispirato al porto di Torre Annunziata) il piano di Luigi Rubino. Qui il basso insegue la melodia con una sola nota alla volta, scivolando in modulazioni che provocano sorpresa continua. Poi improvvisamente si anima, ritmo, voce e violino la trascinano in una rincorsa al vento del testo: “Sali vento di mare […] scalda la notte e anche me”. Una rincorsa che si fa denuncia del banale anticonformismo conformista: “quante sono le menti che incoraggiano solo se stesse”, con l’assillo di un violino che canta con struttura ondulata, un ritmo incalzante tra basso, chitarra, percussioni tribali e la voce di Floriana Cangiano che vibra articolandosi in sfaccettate coloriture. In Flower bud la delicatezza e l’affetto per la propria terra in un giro di accordi che ancora una volta ricordano il cerchio, perfetto simbolo di completezza, mentre la voce di Alessandra Sansovito si appoggia su un intervallo di quarta, come in una preghiera. Barrio Gotico, l’unico pezzo non dedicato a Napoli ma al quartiere gotico di Barcellona, propone un testo intriso della suggestione di pietroni scuri scolpiti nel tempo, prendendo le forme dell’imponente immaginario medievale che caratterizza tutti i lavori di Prencipe. Finisce per coinvolgere la cultura del mare, la cultura del sacro, l’intoccabile inseguirsi dei giorni in un tempo che non ammette sbagli. Ogni pezzo e’ colmo di queste suggestioni antiche, scure e forti. Che sia cantata o solo strumentale, ogni sequenza, ogni passaggio della chitarra o del violino, ogni voce inserita in questo disco parla una lingua di ricerca intrisa del dovere della passione. È un folk multistile caratterizzato dalla forza trainante di una sperimetazione curiosa.


 


Musicisti:
Riccardo Prencipe, chitarra
Caterina Pontrandolfo, voce in ‘La quinta ricerca’, ‘La citta’ dagli occhi neri’ e ‘Dal castello di Avella’
Floriana Cangiano, voce in ‘Venti di sale’ e ‘Barrio Gotico’
Claudia Sorvillo, voce in ‘La gente che resta’ e ‘Flying’
Monica Pinto, voce in ‘Nostalgica avanguardia’
Geraldine Le Cocq, voce in ‘Like an ancient black and white movie’
Alessandra Santovito, voce in  ‘Flower bud’
Edo Notarloberti, violino
Luigi Rubino, piano e tastiere
Franco Perreca, clarinetto
Alessio Sica, batteria
Franco Paolo Manna, percussioni in tutti i brani tranne ‘Barrio Gotico’
Umberto Lepore, contrabbasso
Michele Maione, percussioni in ‘Barrio Gotico’
Francesco Forgione, contrabbasso in ‘Flower bud’


Brani:
01. La quinta ricerca
02. venti di sale
03. Flower bud
04. Flying
05. Like an ancient black eamp; white movie
06. La citta’ dagli occhi neri
07. Nostalgica avanguardia
08. The quality of silence
09. Barrio Gotico
10. Dal castello di Avella
11. La gente che resta
12. Piscina Mirabilis


Link:
www.cordeoblique.com
www.myspace.com/cordeobliqueunofficial
www.lastfm.it/music/Corde+Oblique

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