Ecco un cd portentoso, che non si puo’ non segnalare all’attenzione degli appassionati di jazz piu’ curiosi e famelici.
Pur in un panorama – quello delle ristampe su cd di gloriosi sebbene magari da tempo sottostimati o dimenticati o irreperibili lp dei decenni passati – in cui c’e’ veramente l’imbarazzo della scelta, anche solo limitandosi al meritorio, ricchissimo catalogo delle distribuzioni Egea.
La riproposta in questione (reca il numero di catalogo 4569889) riguarda l’accoppiata, su unico supporto digitale, dei due soli album, entrambi del 1957, realizzati da un quartetto (che poi ne incidera’ un terzo lo stesso anno ma con l’aggiunta di due percussionisti coi quali cambiera’ completamente la concezione del gruppo) la cui tavolozza timbrica, quella di flauto, fisarmonica, chitarra e contrabbasso, e’ senza dubbio una delle piu’ inconsuete e originali di tutta la storia del jazz. Perlomeno nel piu’ ristretto ambito dell’idioma bop-cool, qui incantevolmente adottato dal genio flautistico di Herbie Mann – ma queste sono fra le sue primissime registrazioni e possiamo ascoltarlo anche ai sassofoni e al clarinetto, come nella goodmaniana Don’t Be That Way! –; da Mat Matthews, scomparso di recente, la cui fisarmonica spazia da effetti da sezione orchestrale nelle battute in cui funge da sostegno ritmico ad assoli (superlativo quello che il musicista di origini tedesche prende in Skylark) di intensita’ sassofonistica, dal fraseggio logico e coerente, eppure, o anzi proprio per questo, emozionanti; dal chitarrismo fluido e filigranato, limpido e impareggiabile di Joe Puma, uno dei musicisti-simbolo del cool jazz, capace di disegnare con poche note assoli di enorme fantasia, frugale eppure incisivo nella tessitura armonico-ritmica; infine Whitey Mitchell, meno noto del fratello Red ma bravissimo come lui, e qui ad una prova superata a pieni voti, quella di sostenere ritmicamente, con groove e implacabile precisione, un piccolo combo drumsless.
Che dire? Il cd, con la messa in fila – naturalmente nell’ordine originale – dei ventuno brani che formavano i due lp originali, editi come Elektra 115 il primo e dall’etichetta Coral con la sigla CRL57136 il secondo, trasmette un contagioso piacere del far musica.
È un jazz arioso, cristallino, lieve, trasparente, di fattura sopraffina, pieno di respiro e divertimento, quello che i quattro, un vero e proprio piccolo complesso da camera, offrono. E non c’e’ tema che tenga: da Just you just me a Early morning blues, da Long ago and far away ad Anastasia, i musicisti si lanciano con spontaneita’ e immediatezza – insomma, senza arrangiamenti scritti -, ad esporre il tema e ad improvvisare, come in un colloquio piacevole fra amici, rilassato al punto giusto, ma anche concentrato e proficuo. Insomma, in una sola parola, cool.
Da segnalare l’ottimo remissaggio dei nastri originali di cui e’ stato mantenuta l”uscita’ monaoaurale e l’altrettanto ottimo packaging, che presenta un rifacimento grafico della copertina del primo lp e mette in evidenza il nome del musicista di gran lunga piu’ famoso del gruppo, ovviamente Herbie Mann, ma che nel libretto riproduce le due copertine con la grafica d’epoca. E, in piu’, notizie, liner notes originali e nuove di zecca a firma di Victor Ores, e, infine, un’intervista inedita a Herbie Mann del 1971.
Musicisti:
Herbie Mann, flauto
Mat Matthews, fisarmonica
Joe Puma, chitarra
Whitey Mitchell, batteria
Brani:
01. Adam’s Theme
02. Blue Chips
03. Skylark
04. How About You
05. Just You, Just Me
06. Minors Not Allowed
07. Together You And I
08. Early Morning Blues
09. The Song Is You
10. Gone With The Wind
11. Serenata
12. Why Was I Born?
13. ‘Deed I Do
14. (I’m A Dreamer) Arent We All?
15. This Heart Of Mine
16. Long Ago And Far Away
17. Don’t Worry About Me
18. Alone Together
19. Anastasia
20. Just In Time
21. Don’t Be That Way
Link:
Solar Records: http://solarrecords.net