Upriver

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In Upriver c’e’ tutto il fuoco e l’acqua che scorre nelle vene di Wadada Leo Smith e Henry Kaiser. La copertina che unisce immagini di un incendio boschivo ai fondali marini ben rappresenta il contrasto del loro nuovo progetto. La musica del Miles Davis degli anni Settanta – il Miles elettrico, psichedelico, visionario, divino del periodo che va dal 1970 al 1975 – e’ un concentrato che nasce e si sviluppa seguendo il flusso di una precisa filosofia musicale che viene ereditata, ripresa e assimilata con altrettanta nitida cura. Creata allo scopo di rendere omaggio al Davis elettrico post-Bitches Brew offrendone il repertorio e lo sfuggente modus operandi, Yo Miles! e’ formazione variabile. In Upriver la formazione Yo Miles! si allarga a ben quattro chitarre elettriche (Henry Kaiser, Chris Muir, Mike Keneally e Dave Creamer special guest in “Black Satin”) che concorrono a dilatare ancora di piu’ gli spazi e le visioni delle composizioni originali. Accanto ad un sempre piu’ ispirato e smagliante Leo Smith, fanno da compagni i due eccezionali sassofonisti, Greg Osby e John Tchicai, Tom Coster, un tastierista dalla memorabile vena psichedelica, e le “linee di basso” del contrabbassista Michael Manring, il batterista Steve Smith e il percussionista Karl Perazzo. Da notare infine che tutti i brani sono stati registrati direttamente da uno stereo DSD (Direct Strem Digital), una nuova tecnologia della Sony che utilizza l’alta velocita’, l’ascolto dei quali e’ assolutamente consigliato con un lettore SACD (ben promosso da Kaiser tra l’altro).
I quattro brani del primo CD sono tra le cose piu’ belle che si possono ascoltare: si parte con “Go Ahead John”, passando per “On the Corner Jam”, con un ispiratissimo Zakir Hussain alla tabla e alle percussioni, alla quasi funky “What I Say” con un Coster che pare correr via sulla tastiera meglio di un hippy anni Settanta, arrivando al monumento che e’ Bitches Brew, con un’interpretazione magica di Wadada. Le stoccate dense delle sue trombe si levano qui come appelli dall’oltretomba di un redivivo Miles, che affiora in tutta la sua statura, inquietante e conturbante, nelle maglie della propria musica. Gli otto brani del secondo CD si discostano leggermente dalla linea dei precedenti. A pezzi meno noti di Davis, “Tatu/Agartha Funk”, “Tune in 5/One Phone Call”, “Corrado”, “Jabali”, si affiancano un omaggio al notissimo produttore Teo Macero, “Macero”, un brano di Wadada Leo Smith, “Thunder eamp; Lightning”, in perfetto spirito davisiano (con fuoco e acqua che si fondono costituendo una nuova lega di assoluto valore!) e un “Black Satin” in finale con special guest il chitarrista David Creamer e i quattro sassofonisti del Rova Sax Quartet. Omaggio migliore non si poteva sperare, in sostanza e per collaboratori, uno sviluppo fresco, puro (per gli elementi materici che amalgama), assolutamente vitale di quel laboratorio onirico che erano i suoi progetti elettrici.
Che lo spirito di Davis si elevi e scuota quanto piu’ possa!


Musicisti:
Henry Kaiser: chitarra
Wadada Leo Smith: tromba
Mike Keneally: chitarra
Chris Muir: chitarra
Greg Osby: sassofono alto
John Tchicai: sassofono soprano e tenore
Tom Coster: tastiere
Michael Manring: contrabbasso
Steve Smith: batteria
Karl Perazzo: percussioni

Ospiti:
Zakir Hussain: percussioni e tabla
David Creamer: chitarra
Rova Sax Quartet
Bruce Ackley, Steve Adams, Larry Ochs, Jon Raskin: sassofoni

Brani:
CD 1:
01. Go Ahead John (Davis) 21:38
02. On the Corner Jam (Davis) 15:29
03. What I Say (Davis) 13:29
04. Bitches Brew (Davis) 26:36

CD 2:
01. Tatu/Agharta Funk (Davis) 10:33
02. Tune in 5/One Phone Call (Davis) 8:15
03. Corrado (Davis) 4:23
04. Macero (Coster, Kaiser, Keneally, Manring, Muir, Perazzo, Steve Smith) 3:04
05. Yesterfunk (Davis) 5:25
06. Thunder eamp; Lighting (Leo Smith) 21:22
07. Jabali, Pt. 3 (Davis) 10:21
08. Black Satin (Slight Return) (Davis) 16:24


Links:
Henry Kaiser:
www.henrykaiser.net
Wadada Leo Smith: music.calarts.edu/~wls
Cuneiform: www.cuneiformrecords.com

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