The Dreamer

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Come si sarebbe potuto intitolare, se non The Dreamer, un lavoro di Marco Bardoscia? Il titolo puo’ apparire casuale solo a chi non lo conosca.

Marco e’ uno che cerca – o almeno cosi’ sembra – di vivere la vita per quella che è, giorno dopo giorno, senza pensare al domani più di quanto sia strettamente necessario. Non sappiamo “se” e “quanto” realmente ci riesca, ma sembra proprio che lui sappia vivere assaporare un istante dopo l’altro per com’è e per come viene. Del resto, la sua musica sembra si muova sullo stesso binario: e come potrebbe essere diversamente? Come deve muoversi – pensare, comporre, suonare – un jazzista, se non seguendo il flusso delle note come gli scaturisce dall’intuito e dall’istinto col solo limite di assecondare l’istinto e l’intuito di chi sta suonando con lui? Eppure, con l’aria scanzonata che lo contraddistingue, Marco Bardoscia, nel brano Hallelujah Per il Mondo, riesce a superare anche questo limite, sconfinando con i suoi musicisti in un apparente grande Caos – musicalmente, s’intende – come in una grande sbornia collettiva di tanti amici, davanti a una bottiglia di buon vino cui non sanno rinunciare. Salvo poi a tornare sulla dritta via, come accade dopo qualche buon caffè ristretto… E comunque nelle ampie e variegate divagazioni musicali Marco Bardoscia non tradisce, neppure per un attimo, la propria indole più intima e profonda, quella del sognatore: The Dreamer. Il sognatore che deve essere presente in ogni buon artista, che deve rifuggire i legacci della realtà e i confini della razionalità, per lasciare libero sfogo alla dimensione astratta dell’essere, quella onirica. Il sognatore che deve congiungere, in un connubio talora imperfetto e travagliato, genio e sregolatezza, conformismo e anticonformismo, rifiuto e accettazione – a seconda dei casi – della realtà che circonda l’artista, e che l’artista riporta nella sua arte, nella fattispecie nella sua musica.

Ma non di solo jazz e’ lastricata la carriera di Marco Bardoscia, che ha archiviato diverse esperienze musicali, anche se alla fine e’ il jazz che ha preso il sopravvento. Ha accompagnato col suo contrabbasso un gran numero di musicisti che si sono via via rivelati veri e propri talenti, soprattutto in ambito jazz. Alcuni di essi lo accompagnano oggi in questa sua avventura – il trombettista Luca Aquino, il saxofonista Raffaele Casarano, il pianista William Greco – che con lui interpretano i 10 brani del disco, tutte composizioni originali di Bardoscia, nei quali riassume gli stili e gli stimoli assimilati nel corso della sua lunga militanza musicale.

Una buona dose di rock nell’incipit, in Stella By Starlight, momenti di lirismo in Ninna Nanna Per La Piccola Sara, in Re’ve Au Petit Sablon, in Chica y Nano – un piccolo capolavoro l’interpretazione di Raffaele Casarano al sax soprano – ed in Il Sorgere Del Sole, una vena di funky e blues in 31-12-2009 e in Jet, l’inquietudine e le sensazioni incoerenti di Inpro. Questi gli ingredienti semplici e naturali che formano il progetto: tutto si svolge tranquillamente, i brani si susseguono fluidi, le note si allineano come per una pura casualita’, come si trattasse di un immenso sogno del grande “dreamer” Marco Bardoscia.



Brani:

01. Stella By Starlight
02. Ninna Nanna Per La Piccola Sara
03. Re’ve Au Petit Sablon
04. Hallelujah Per Il Mondo
05. 31.12.2009
06. Chica Y Nano
07. Jet
08. Preludio Al Sorgere Del Sole
09. Il Sorgere Del Sole
10. Inpro

Musicisti:

Marco Bardoscia – contrabbasso, effetti elettronici
William Greco – piano, effetti elettronici
Raffaele Casarano – sax alto e soprano
Luca Aquino – tromba, effetti elettronici
Giorgio Distante – tromba, effetti elettronici
Gianluca Ria – trombone
Alberto Parmegiani – chitarra
Fabio Accardi – batteria
Carla Casarano – voce
Fernando Bardoscia – voce