Terroni Uniti – Gente do Sud

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1984. I meno giovani ricorderanno Band Aid, che riuniva un folto gruppo di artisti britannico-irlandesi, capitanati da Bob Geldof, per  raccogliere fondi a favore dell’Etiopia, colpita da una gravissima carestia, con un brano musicale che fu venduto con tempi e numeri da record.

1985. La situazione in Etiopia non migliorava e fu quindi la volta degli statunitensi, USA For Africa, iniziativa lanciata da Herry Belafonte che coinvolse presto La Columbia Records, che pagò interamente le spese di produzione e commercializzazione, Michael Jackson e Lionel Richie, autori del brano We Are The World, di Quincy Jones che ne fu direttore d’orchestra e produttore, e partecipanti a tutti i livelli, tra cui, oltre allo stesso Bob Geldof, Bruce Springsteen, Bob Dylan, Tina Turner, Diana Ross, Stevie Wonder, Ray Charles, Cindy Lauper, Billy Joel, e Dionne Warwick.

2017. Non per raccogliere fondi ma per scuotere menti e coscienze, non con la potenza di fuoco degli illustri predecessori, veri e propri mostri sacri, ma con grande forza di un impegno culturale, politico e sociale radicato e convinto, si mobilita buona parte degli artisti che orbitano nel panorama musicale napoletano, i Terroni Uniti, musicisti giovani e meno giovani, riuniti per abbattere muri, per testimoniare a favore dei migranti e delle popolazioni colpite prima dalle tragedie di casa loro e poi perseguitate dal razzismo latente dei movimenti conservatori e da assurde convinzioni separatiste nel resto del mondo.

I Terroni Uniti sono formati da Massimo Jovine dei 99 Posse, Ciccio Merolla, Enzo Gragnaniello, James Senese, O’ Zulù dei 99 Posse, Eugenio Bennato, Speaker Cenzou, Valentina Stella, Daniele Sepe, Franco Ricciardi, Dario Sansone dei Foja, Valerio Jovine, M’Barka Ben Taleb, Pepp-Oh, Francesco Di Bella, Marco Messina dei 99 Posse, Simona Boo, Tommaso Primo, Andrea Tartaglia, Tueff, Gnut, Nto’, Roberto Colella de La Maschera, Dope One, Gianni Simioli, Carmine D’Aniello (‘O Rom), Oyoshe, Djarah Akan, Joe Petrosino, Massimo De Vita, Giuseppe Spinelli, Alessandro Aspide (Jovine), Sacha Ricci dei 99 Posse.

Sono musicisti, cantanti, gente di spettacolo, che sentono l’urgenza, la necessità impellente, di trasmettere un messaggio di solidarietà, di comprensione, di comunicazione e di condivisione, consapevoli della capacità di cui dispongono di raggiungere le coscienze più distanti e gli animi più distratti.

Nasce così Gente do Sud, un brano che riunisce rap e melodia, accompagnato da un video che non mostra le “solite” immagini di migranti che sbarcano da gommoni fatiscenti in fuga da questa o quella guerra o carestia – a quello a già provveduto magistralmente Fuocoammare di Gianfranco Rosi – ma la sessione di registrazione in studio del brano stesso, uno sprazzo di vita quotidiana dei musicisti stessi. Un modo semplice per “metterci la faccia”, per affermare ancora una volta che ciascuno è sempre più a sud di qualcun altro, per dire no al razzismo ed alle politiche antimeridionali e divisioniste.

Il video pubblicato il 10 mar 2017 è stato realizzato presso il Lido Sirena di Napoli con la partecipazione di Dalal Suleiman e del piccolo Cristian Filangieri, con la regia di Luciano Filangieri, la sceneggiatura di Luca Delgado, la fotografia di Peppe de Muro, assistente alla regia Eliana Manvati e coordinatore Stefano Maria Capocelli.