Resina e’ il terzo album di Leo Pari e costituisce anche il primo capitolo di una trilogia in cui il cantautore racconta storie che hanno come tema principale l’amore e tutti i suoi risvolti nel presente e nel futuro. In tredici tracce ballate folk e psichedelia garage si intrecciano generando sonorita’ alquanto immediate anche grazie all’ausilio di ospiti illustri: oltre allo stesso Leo Pari (voce,chitarre, piano, sintetizzatori), il quale tra l’altro ha una voce inequivocabilmente simile a quella di Lucio Battisti, hanno realizzato il cd anche Roberto Angelini (chitarre slide), Pier Cortese (IPad), Andrea Pesce (pianoforte), Samuele Matteucci (piano, sinth, chitarre), Emanuele Guidoboni (basso), Pietro Sinatra (batteria) e Jeff Mancini (chitarre).
Prima di addentrarci nell’ascolto dell’album e’ opportuno ricordare che Resina e’ uscito dopo LP (2006) e Lettera al Futuro (2009), oltre che dopo San la Muerte (2010), progetto parallelo che con il suo rock molto apprezzato dalla critica ha permesso a Leo Pari di suonare in un lungo tour in giro in Italia e di tenere anche qualche live negli States. Il cantautore infatti ha piu’ di 300 concerti all’attivo e si e’ esibito nei piccoli club di provincia, ma anche in manifestazioni come il Woodstock a 5 Stelle dello scorso settembre e il V-Day di Grillo, e vanta inoltre collaborazioni come autore e come musicista con tantissimi artisti tipo Simone Cristicchi, Punkreas, Marco Fabi, Pier Cortese, Piotta, O’Zulu, Roberto Angelini, Adriano Bono. Inoltre nel 2010 Leo Pari ha fondato anche l’etichetta Gas Vintage Records con la quale ha pubblicato i suoi stessi lavori e ha prodotto altri artisti della scena underground.
Il nuovo disco del cantautore si apre con Solitudine Autoritratto, sontuosa ballata che esplode in maniera sofferta nel ritornello. Dopo Di Te, se non fosse per il timido sintetizzatore che si ascolta durante il ritornello e per lo stop prima dell’ultima strofa, sembrerebbe un brano poco curato, mentre successivamente si puo’ ascoltare Sono Ancora Qui, primo singolo dell’album tenuto su da una buona melodia principale che alla lunga pero’ rischia di stancare per la sua ripetitivita’. La quarta traccia e’ Fiore Malato, altra ballata in cui Leo Pari mostra ancora una volta di essere piu’ padrone quando cresce nel ritornello, rimanendo allo stesso tempo sospeso in un’atmosfera calda e soffice. Passo Dopo Passo raggiunge un livello di pop cantautorale piu’ consapevole, mentre la successiva Quando Ritorno Da Te e’ una perfetta sintesi di quanto ascoltato sinora: all’inizio una ballata, poi un crescendo molto vissuto e infine di nuovo una ballata con un piano che funge da tappeto per un buon assolo di chitarra elettrica. Tra la piu’ spensierata Con Te e la dolce Canzone Segreta si colloca Piume di Drago, brano lineare che merita piu’ di un ascolto. Ne Lo Spaventapasseri e in Quello Che Potevamo Dare emerge quasi un’intenzione live nella voce di Leo Pari ed infine OverTour anticipa Il Salto, ultima traccia, suggestiva ballata e degna chiusura del cd.
Dopo aver ascoltato Resina le sensazioni sono piuttosto nette: Leo Pari ha una voce che senza dubbio somiglia molto a quella di Lucio Battisti e questo per lui potrebbe essere un limite, anche se le sue sonorita’ possono aiutarlo ad andare oltre questo evidente accostamento; le ballate sono decisamente piu’ rappresentative per un tipo di scrittura come la sua e per il suo approccio ai singoli pezzi; infine, e soprattutto in attesa del prosieguo della trilogia iniziata con quest’album, si puo’ senz’altro concludere con cio’ che ha dichiarato lo stesso cantautore per descrivere la sua ultima fatica discografica: