Peepers

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Progetto londinese, i Polar Bear esordiscono nell’importante catalogo della Leaf con questo che e’ gia’ il quarto album sfornato negli ultimi sei anni. Ampie e molteplici, le coordinate estetiche del gruppo sono corroborate dalla penna versatile del batterista scozzese Sebastian Rochford come pure dalle manipolazioni elettroniche e dai “suoni trovati” di John Burton alias Leafcutter John, chitarrista appassionato di musica folk (suona anche il mandolino) nonche’ produttore, remixer e apprezzato autore di diversi lavori individuali in ambito elettroacustico.


 



Il sound asciutto e scheletrico, l’impianto strumentale (due sax, chitarra elettrica, contrabbasso, batteria ed elettronica) e soprattutto la scelta di fondere schemi funk e post-jazz con la forma canzone avant rock, rappresentano segnali e scelte che avvicinano Peepers a quell’eccitante gusto per l’ibrido tanto caro ai progetti di Ken Vandermark, un’impressione confermata anche dal fatto che i Polar Bear (e isolatamente alcuni suoi elementi) gravitano nell’orbita del F-IRE Collective, ampia comunita’ di artisti e gruppi britannici legati tra loro da varie forme di collaborazione e sperimentazione in ambito jazz-pop-rock e colto contemporaneo.


 



Il dono di saper sparigliare le carte in un crogiuolo di motivi e stili diversi si estrinseca qui in numeri godibili e musicalmente decrittivi come Happy For You (ritmicamente accesa sul piano degli arrangiamenti e delle intersezioni strumentali di ance, chitarra e mandolino), Bap Bap Bap (che nel passo fanfaresco e nel cadenzato riff funky-raggamuffin ricorda molto la spumeggiante goliardia dei progetti di Actis Dato), Peepers (hard bop elettrico di grande presa melodica) e la bellissima Want To Believe Everything (basata su moderne chiavi blues languorose e cinematiche).


 



Da segnalare anche gli episodi piu’ leggermente astratti e sperimentali, quelli che meglio stabiliscono l’indole del gruppo e la creativita’ della proposta: la polifonia sghemba e caracollante di Drunken Pharaoh (con i suoi rumori campionati di vetri e bottiglie che cozzano tra loro), la coppia di bozzetti improvvisati Bump e Scream, i contorni spigolosi, acidi e anarcoidi di Hope Every Day Is A Happy New Year e l’amniotica sospensione di Finding Our Feet, in gran parte prodotta dagli effetti vocali campionati di Leafcutter John. Certo, c’e’ ancora molto da fare e osare, ma cio’ che offre Peepers e’ gia’ abbastanza per far finalmente guadagnare ai Polar Bear la dovuta attenzione e visibilita’ anche oltre Manica.


 


 




Voto: 7/10


Genere: Avant Jazz-Rock


 


 




Musicisti:


Pete Wareham – tenor sax


Mark Lockheart – tenor sax


Leafcutter John – electronics, guitar


Tom Herbert – double bass


Sebastian Rochford – drums


 


 




Brani:


01. Happy For You


02. Bap Bap Bap


03. Drunken Pharaoh


04. The Love Didn’t Go Anywhere


05. A New Morning Will Come


06. Peepers


07. Bump


08. Scream


09. Hope Every Day Is A Happy New Year


10. Want To Believe Everything


11. Finding Our Feet


12. All Here


 


 


 




Links:


Polar Bear: www.polarbearmusic.com


The Leaf Label: www.theleaflabel.com

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