Un disco di “standard” napoletani non è una novità. Eppure, così come accade per i corrispettivi americani, ogni musicista ne è attratto. Le immortali melodie sono alla base del viaggio di Giosi Cincotti e della sua “ciurma”. Perchè vero e proprio viaggio si può definire “Neapolis in fabula”. Un viaggio che parte da Napoli alla ricerca delle radici più profonde della cultura partenopea, toccando le vivaci sponde del Mediterraneo per lasciarsi contaminare da ritmi africani (e di rimando da quelli americani), da atmosfere favolistiche da “Mille e una notte”, da ambientazioni tanghere di origine africana e spagnola, prima ancora che argentina. Senza tralasciare i ritmi popolari della nostra tradizione.
La scrittura di Giosi Cincotti, eclettico pianista, fisarmonicista e compositore qui alla sua prima prova da leader, conferisce una spiccata originalità ai brani più celebrati del canzoniere partenopeo, ricorrendo ad armonie moderne e stimolanti e combinando lo spirito della tradizione con arrangiamenti più propriamente “jazzistici”.
Su di una ritmica duttile e propulsiva che vede Marco de Tilla al contrabbasso e Michele Maione alle percussioni poggia la voce calda e suadente di Mena Cacciapuoti, mentre il pianismo di Cincotti è libero di muoversi nello spazio e nel tempo, fungendo da collante tra stili ed epoche e rendendo preziosi gli interventi di Marzouk Mejri ed Emidio Ausiello alle percussioni, di Pericle Odierna ai fiati e Enzo Grimaldi alla fisarmonica.
Le citazioni a cui sistematicamente Cincotti fa ricorso spingono verso un ascolto differente delle classiche melodie napoletane e ne ribadiscono l’universalità, pari a quella degli standard d’oltreoceano.
E allora ecco che le armonie di “My funny Valentine” si adattano perfettamente alla melodia di “‘O marinariello”, in cui piano e contrabbasso armonizzano la linea melodica, prima che la ritmica in 6/8 lanci l’assolo di sax; o che “Michelemmà”, dominato da sonorità decisamente mediorientali, caratterizzate dalle percussioni e dalla voce del tunisino Marzouk Mejri, vede il tema finale preceduto dalla davisiana “Nardis”, prima della virata verso il 6/8 della melodia originaria; o, ancora, che le note di “Someday my prince will come” si intrecciano con “‘A vucchella” con un effetto originale e straniante; mentre “Reginella”, piano e voce, dolcezza e intimità per il più classico dei brani, mostra quanto ha in comune con la disneyana “When you wish upon a star”.
Cincotti trasforma con successo “‘E spingule francesi” in un serrato ragtime, in cui trova posto ad un certo punto il celebre “Simpsons Theme” di Danny Elfman. Mentre in “Canzone appassiunata”, attraverso sostituzioni armoniche ed una ritmica fortemente caratterizzata dalle percussioni di Emidio Ausiello, dà vita ad un’ambientazione di sapore tanghero in cui trova spazio il “Libertango” di Piazzola.
“Neapolis in fabula”, che si avvale del contributo dell’Assessorato al Turismo e ai Beni Culturali della Regione Campania, ha ispirato uno spettacolo costruito sulle visioni di sabbia di Licio Esposito e sulle favole napoletane raccontate dalle voci vibranti di Paolo Cresta e Ciro Girardi su testi curati da Marcello D’Orta.
Musicisti:
Mena Cacciapuoti, voce
Giosi Cincotti, pianoforte ed arrangiamenti
Marco de Tilla, contrabbasso
Michele Maione, percussioni
special guests
Pericle Odierna, clarinetto, sax soprano, flauto (1)
Marzouk Mejri, voce e percussioni (6)
Emidio Ausiello, percussioni (3,8)
Enzo Grimaldi, fisarmonica (3)
Brani:
01. Medley: Uocchie c’arraggiunate, ‘O marenariello, Canzone marenara, Luna nova 02. ‘E spingule francesi
03. Canzone appassiunata
04. Voce ‘e notte
05. Maddalena
06. Michelemmà
07. ‘A vucchella
08. Pizzica a santu paulo
09. Reginella
Link:
Myspace: www.myspace.com/neapolisinfabula