Dopo il concentrato di energia di Luggage, Rosario Giuliani registra, nel 2002 e sempre per la francese Dreyfus, un disco che rappresenta un balzo in avanti lungo la direttrice della sua crescita artistica. Un balzo perchè Mr. Dodo, pur conservando quei momenti di autentica esplosione che avevano caratterizzato il precedente lavoro (e che fanno di Giuliani un vero portento, soprattutto nella dimensione live), mostra una particolare cura del sassofonista verso la composizione (certamente più articolata, con brani più strutturati e meno caratterizzati dal momento improvvisativo);
un’attenzione rivolta anche al suono dei suoi sax, grazie anche a tempi di esecuzione meno veloci. Ed infatti Giuliani sembra dare il meglio di sè proprio nelle ballads, molto intense, e sui tempi medi, dove i temi risultano molto curati nella loro cantabilità, pieni di variazioni ritmiche e di stop and go che rendono l’ascolto più vario e meno prevedibile. Varietà, questa, accentuata dal modo in cui i brani sono stati assemblati, alternando opportunamente ballads come “Home” (di Michel Petrucciani), “Francy’s Song” (una probabile dichiarazione d’amore), “Monsieur F.D.” (probabilmente dedicata al produttore) fino alla bella “The Cover” (caratterizzata da un tempo in