MO’ BETTER SWING e il loro primo concerto al Nidaba Theatre di Milano

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Il gruppo e’ intimista, il locale e’ intimo e raccolto. Stiamo parlando dei Mò Better Swing, quintetto che giovedi’ 31 marzo ha debuttato al Nidaba Theatre di Milano, offrendo una serata soft con un repertorio di pezzi anni ’70, ’80 e ’90 straconosciuti, ma rivisitati in chiave jazz, swing, bossa e cha-cha: sono gia’ presenti sul palco Mario Belluscio al basso, Eugenio Ventimiglia alla batteria, Christian Tettamanti al piano, Mauro Bazzini alla chitarra e Sarah Demagistri alla voce. Pronti. Partenza. Via.



 


“Material girl” e “Billie Jean”, rispettivamente di Madonna e di Michael Jackson, permettono subito di comprendere il giusto lavoro di arrangiamento effettuato dalla band. Alcuni pezzi superclassici sono stati semplicemente risistemati e sono rimasti gradevoli, altri invece hanno raggiunto un buon livello di credibilita’, come ad esempio “Missing” degli Everything But The Girl e “Don’t Speak” dei No Doubt sul finire della prima parte della serata: entrambi i brani nelle versioni originali si ponevano in modo paranoico e depresso, mentre con l’interpretazione dei Mò Better Swing  hanno acquisito un senso.



 


Il pubblico e’ incuriosito, sorpreso e divertito e soprattutto e’ gia’ pronto ad assistere alla seconda parte del concerto: si e’ avvertita senza dubbio un’intensita’ crescente in questo scorcio di serata da “Walking on Sunshine” di Katrina eamp; The Waves a “Video Killed The Radio Star” dei Buggles, da “Time after time” di Cindy Lauper a “Jump” dei Van Halen, sino alla conclusione affidata a “Roxanne” dei Police, non cosi’ prevedibile in questa versione, e a “Lady (Hear Me Tonight)” di Modjo, che swinga a pennello in tale atmosfera.



 


I Mò Better Swing hanno costruito un buon repertorio in questa loro prima apparizione; le dinamiche sono state gestite senza troppi problemi da tutti gli elementi del gruppo e si e’ notato anche un buon affiatamento che si puo’ senz’altro migliorare suonando ancora dal vivo. Forse per il futuro si possono rispolverare anche pezzi italiani che meriterebbero una rilettura in chiave jazz, ma intanto va bene cosi’. Buona la prima.






Nidaba Theatre


Milano, 31 marzo 2011


Sarah Demagistri, Voce
Mario Belluscio, Basso
Eugenio Ventimiglia, Batteria
Christian Tettamanti, Piano
Mauro Bazzini, Chitarra

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