Ipnotico e profondo, “Insight” riposiziona Lino Cannavacciuolo in un discorso estetico di ampio gradimento e respiro internazionale cavalcato da nomi quali Yann Tiersen, Giovanni Sollima e Christopher Tignor, ma anche dai vari Jóhann Jóhannsson, Ólafur Arnalds, Ludovico Einaudi e Roberto Cacciapaglia. Il grande violinista e compositore partenopeo però non ha nulla a che vedere con la cosiddetta corrente “neoclassical” o “modern classical”. Il suo retroterra e il suo percorso sono molto più sfaccettati, radicati nel tessuto dei suoni mediterranei come in quelli dell’espressione colta o della cultura tradizionalpopolare. Anche le numerose esperienze al servizio di teatro, cinema e danza sono implicate nella concezione di questo nuovo album che giunge a sette anni dal precedente “Pausilypon”. Nato e prodotto in modo indipendente attraverso una felice campagna di crowdfunding, “Insight” dispiega in modo minimal-contemporaneo la visione di un musicista capace come pochi di infondere passione, impegno e sensibilità in un discorso sonoro raffinato e cantabile, di quelli che immancabilmente conquistano e sorprendono l’ascoltatore.
Alla risaputa virtuosità strumentale di Cannavacciuolo si uniscono in questo progetto anche quelle di una pianista (l’esperta e rinomata Gilda Buttà), di un quartetto d’archi e un di manipolatore elettronico. Il magnifico interplay dell’ensemble risalta in ognuna delle nove composizioni del disco, che oltre ad essere moralmente dedicato alla questione del femminicidio e alla drammatica vicenda di Carla Ilenia Caiazzo (giovane puteolana aggredita dal compagno all’ottavo mese di gravidanza) sembra congegnato per stimolare l’immaginazione a condurrre verso luoghi inconsueti. L’essenza cinematica, la fluidità della forma-canzone, il pathos delle radici folk e l’eleganza del canone colto contribuiscono insieme alla spettacolarità dinamica e melodica di brani in progressivo crescendo quali Beat, Regrets (dove si apprezza un osmotico uso dell’elettronica), My Storm e The Search. Sul versante opposto Vision, Insight, Relationships e Light si fanno ammirare per la loro lirica trasparenza e malinconica struggenza, mentre una menzione speciale va a Deep Blue Sea, che oltretutto conduce a un travolgente finale. Con “Insight” la statura e la bravura di Lino Cannavacciuolo dovrebbero finalmente imporsi anche all’estero. Accada o no, dare tempo e attenzione a questo album vi ripagherà nel migliore dei modi.
Voto: 7,5/10
Genere: Creative Music / Contemporary / Chamber Music / Soundtrack
Musicisti:
Lino Cannavacciuolo – violin
Federica Vignoni – violin
Massimiliano Canneto – violin
Riccardo Savinelli – viola
Giuseppe Scaglione – cello
Gilda Buttà – piano
Salvio Vassallo – electronics
Brani:
01. Beat
02. Vision
03. Regrets
04. Light
05. My Storm
06. Insight
07. Deep Blue Sea
08. The Search
09. Relationships
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