L’evoluzione delle ombre

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Pop-rock liftato con testi delicatamente vicini alla realta’. Si puo’ sintetizzare cosi’ l’album dei Tilt, giovane band nata in terra emiliana, seppur la prima line-up risalga al 2000. Undici tracce vellutate descrivono, come dice il titolo stesso, L’evoluzione delle ombre, laddove le ombre sono rappresentate da noi che osserviamo e da quei signori che gestiscono questo stanco mondo.



 


E’ sicuro sin dall’intro il primo brano “Pallida” ed e’ caratterizzato da un’impronta rock costante ed estremamente godibile, mentre “Chi mi aspetta” alimenta la speranza di ricevere sempre un aiuto che pero’ si affievolisce pian piano anche con i toni musicali che divengono piu’ soffusi. “Quello che resta” presenta strofe riflessive e ritornelli piu’ incalzanti e testimonia una versatilita’ del gruppo sinora insospettabile, che diventa ancor piu’ evidente e vigorosa nel pezzo successivo “In mezzo alla nebbia”. “Andarsene via” e’ un momento piu’ ricercato con il quartetto d’archi molto presente e con un testo incentrato su una storia d’amore finita: in altre parole e’ proprio per questo motivo che sarebbe meglio andarsene via almeno una notte.



 


A meta’ cd spicca “Scie chimiche”, uno dei pezzi piu’ interessanti dell’intero lavoro: ritmato al punto giusto da basso e batteria di Roberto Pinotti e Paolo Riva, gestito con ottime dinamiche dalle chitarre di Luca Vineti e Marco Montanari e cantato in maniera determinante da Luca Ferro; il testo descrive la cattiva abitudine di camminare a testa bassa, mentre in realta’ si dovrebbe alzare lo sguardo verso il cielo e si dovrebbe notare che qualcuno sta modellando il mondo per noi.


“Luminosa” e’ una ballata intensa che sembra anticipare anche l’intro di “Paura mai”, pezzo scritto insieme a Mauro “Mao” Gurlino e pubblicato gia’ nell’autunno 2010; “Come se” e’ il primo singolo dell’album e presenta al meglio le sonorita’ dei Tilt che si consolidano definitivamente nel brano successivo, “Angelo”; la chiusura del cd e’ affidata ad “Universo”, pezzo che lascia quasi aperto un discorso per un eventuale prossimo lavoro perche’ e’ piacevolmente sospeso dal punto di vista musicale ed e’ volutamente sospeso nella descrizione dei momenti in cui osserviamo impotenti lo scorrere degli eventi spesso tragici del nostro tempo e restiamo incapaci di immaginare un mondo migliore nelle infinite possibilita’ dell’uomo e dell’universo.



 


L’evoluzione delle ombre e’ un cd nel quale i momenti disinvolti sono alternati a quelli piu’ intimisti in modo sereno. Nei primi passaggi il sound sembra poco maturo, invece le semplici strutture pop-rock dei pezzi nascondono sempre nuovi particolari che si scoprono negli ascolti successivi. I Tilt sono promossi. Voto: buono.



 


Musicisti:



Luca Ferro, Voce


Marco Montanari, Chitarra eamp; Voce


Luca Vineti, Chitarra


Roberto Pinotti, Basso


Paolo Riva, Batteria



 


Mauro “Mao” Gurlino – Cori in “Paura mai”


Quartetto d’archi: Federica Vercalli – Primo Violino, Mario Mauro – Secondo Violino, Filippo Chieli – Viola, Antonio Braidi – Violoncello



 


Prodotto da Valerio Soave


Segreteria di produzione: Luisa Cavalleris, Monica Cavalleris


Assistente alla produzione: Elena Lattore


Produzione Mescal


Produzione artistica: Carloenrico Pinna


Registrato e mixato da Carloenrico Pinna presso l’Esagono Recording Studio, Rubiera (RE)


Masterizzato da Antonio Baglio presso il Nautilus Mastering Studio, Milano



 


Progetto grafico: Thomas Berloffa – Ten Plus One


Foto libretto e retro cd: Niccolo’ Barone



 


Brani:



01. Pallida


02. Chi mi aspetta


03. Quello che resta


04. In mezzo alla nebbia


05. Andarsene via


06. Scie chimiche


07. Luminosa


08. Paura mai


09. Come se


10. Angelo


11. Universo



 


Link:



Facebook Tilt: www.facebook.com/tiltitalia


Myspace Tilt: www.myspace.com/tiltitalia

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