Sono passati 10 anni dal loro primo e fortunatissimo esordio discografico. Nel 1999 fu Peter Gabriel a credere in loro e pubblicare “Aneme perze/Lost soul” per la Real World. In questi dieci anni l’attività del gruppo, nato con il nome di SPACCANAPOLI (antica arteria napoletana che divide in due la città) e diventato dal 2004 SPAKKA-NEAPOLIS 55, è stata molto intensa, purtroppo (per noi) più in ambito internazionale che in terra natìa. Strano per una band che fa della tradizione il suo punto fermo, ma che nello stesso tempo ha lo sguardo ben diritto in avanti.
“Janus” è il loro ultimo lavoro discografico e la “poetica” del gruppo è chiarissima fin dal titolo. Janus, nome latino del dio Giano, raffigurato da due volti che guardano in direzioni opposte, ben rappresenta la volontà di tenere uniti passato e presente, tradizione e innovazione, radici e modernità. Fin dall’attacco di “‘E nnuvole” le atmosfere “world” di Antonio Fraioli (violinista, percussionista, anima elettrica del gruppo) trovano il giusto equilibrio con i testi in “lingua” (napoletana) di Pasquale Russo e Annapia Ferrara. Monica Pinto, voce cofondatrice della band con Fraioli, forte e pungente, è incisiva sia nei brani tradizionali come “Lu ruciu te lu mare” o “Uellì uellà”, che nelle musiche nuove come “Scampia”, canto di denuncia del degrado di una delle più tristi periferie del mondo. “Canzone precaria”, j’accuse su uno dei grandi “tormenti” della nostra società, il lavoro precario, si apre con l’enunciazione del primo articolo della Costituzione italiana e prosegue con ingiurie di rassegnazione di Maurizio Capone, presente nel disco con i suoi strumenti “poveri”, cazzuola e buatta-guiro. Mentre “N’atu sole” si caratterizza per le atmosfere orientaleggianti dettate dalla voce di Alim Qasimov, rappresentante di spicco della musica azera, ospite illustre degli SPAKKA-NEAPOLIS 55 insieme a Nando Citarella, che duetta con Monica Pinto in “Poco è ‘o tempo” e “‘A Riffa”.
Il sound ricercato del gruppo risulta davvero efficace e tagliente soprattutto nei brani originali, mentre perde parte della sua forza nei canti della tradizione, sebbene gli stessi siano elaborati con ritmi interessanti e con un orecchio al rock elettrico. Ottimo l’interplay tra i musicisti e l’impasto degli strumenti tradizionali (tammorre, riqq o bouzouki) con synth e programming.
Musicisti:
Antonio Fraioli, violino, hammond, rhodes, percussioni, tammorra muta, synth, programming
Monica Pinto, voce
Ernesto Nobili, chitarre, bouzouki
Giacomo Pedicini, basso
Franceso Manna, percussioni, riqq
Luigi Turaccio, tastiere, rhodes, accordeon
Ivo Parlati, batteria
Salvatore Zeno, flauto (1, 4, 10)
Valentina Strino, oboe (2)
Michele Cordova, mandolino (3, 11)
Francopaolo Perreca, clarinetto (5, 10), sax tenore e soprano (10), whistle (12)
Floriana Pinto (5)
Arianna Brancaccio (5)
Gaetano Santucci, violoncello (9)
Enzo Mazzarella, accordeon (12)
Giuseppe Leone, tamburello (12)
Antonio Di Dio, accordeon (13)
Dionigi D’Agostino, voce (13)
Brani:
01. ‘E nnuvole
02. Lu ruciu te lu mare
03. Poco è ‘o tiempo (special guest Nando Citarella, voce)
04. N’ atu sole (special guest Alim Qasimov, voce)
05. Canzone precaria (special guest Maurizio Capone, cazzuola, buatta-guiro)
06. Scampia
07. Spata r’ oro
08. ‘A giostra
09. Uellì uellà
10. ‘A riffa (special guest Nando Citarella, voce)
11. Invocazione
12. Ahi lu core meu
13. Montemarano dream (special guest Nando Citarella, marranzano)
Relased: 26 March 2009 / Label: Soulfingers Production / Distribution: Audioglobe
Produced by Antonio Fraioli.
Recorded at “ST.RI.M” Studio by Luigi Turaccio.
Mixed by Marco Messina, Enzo “Soulfingers” Rizzo, Luigi Turaccio.
Arrangements by Antonio Fraioli –
Mastered at “Soulfinger Mastering Studio”.
Executive productions by Monica Pinto and Antonio Fraioli
Link:
Spakka-Neapolis 55: www.myspace.com/spakkaneapolis55
Audioglobe: www.audioglobe.it