Heavy Ghost

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David Michael Stith fila via come un levriero, mettendoci con Heavy Ghost davanti a un caso musicale che ha davvero molto di spettrale e paranormale. Come spiegare, ad esempio, quel suo timbro vocale cosi’ incredibilmente drakeiano e buckleyano se non come un fenomeno spiritico di metempsicosi “pop”, oppure quelle armonie ululanti e fantasmatiche se non come tiare e cori di anime vaganti in un purgatorio dantesco? E cosi’, dopo l’eccellente biglietto da visita di Curtain Speech, con Heavy Ghost scopriamo adesso il lato piu’ torbido e rabbrividente della penna di Stith, artista a cui gli abiti di cantautore pop e menestrello folk stanno evidentemente troppo stretti, se e’ vero che in queste docidi tracce abbiamo a che fare non solo con uno straordinario interprete ma anche e soprattutto con un compositore e un moderno direttore d’orchestra in formato tascabile (leggi laptop), un alchimista capace plasmare una canonica melodia pop o una sempiterna ballata folk in una suite toccante e spettralmente visionaria, dove i diversi movimenti equivalgono a sommatorie e/o alternanze di stili, voci, ritmi e crescendo armonici. Pity Dance e Creeckmouth, tanto per citare due meraviglie contenute in questa raccolta di preziosi oggetti sonori, sono infatti superbi incastri di soul-folk obliquo e gospel sciamanico in rapsodiche stanze orchestrali dal vago sapore sinfonico e maniacali trame percussive che rievocano rituali voodoo. Ancora il folk, stavolta onirico e vocalmente soprannaturale, delinea la sua sagoma evanescente tra gli arpeggi e lo strumming di corde di Pigs o nel deliquio biblico e sperimentalmente ossessivo di Spirit Parade, mentre BMB inspira lentamente dodecafonici gas nervini e GMS esprime il suo estatico abbandono tra gli accordi di un piano neoclassico. E se l’effetto sorpresa scatenato dalla metamorfosi chamber-folk di Morning Glory Cloud (dal finale radicalmente sinfonico e dissonante) e dal mood ambient-tribal-gospel di Braid Of Voices ancora non vi bastano, allora lasciatevi travolgere dai vortici d’archi e dai tam-tam che incorniciano il refrain e il tema melodico di Fire Of Birds. L’album si conclude con l’avvitamento dronico-elettronico di Wig, quasi a far intendere che il talento di David Stith puo’ espandersi o contrarsi in mille modi e direzioni, magari andando oltre la perfezione di questa fantasmagorica registrazione.


 


 




Voto: 8/10


Genere: Avant Pop / Gospel-Folk / Songwriting


 


 




Musicisti:


David DM Stith – vocals, guitar, piano, laptop, string-brass arrangements


Jose Delhart – lap steel guitar


Dustin Ragland – drums


Rafter Roberts – bass, cymbals, vocals


Sufjan Stevens – piano, sound effects


Shara Worden – backing vocals


Stephen Edel – trombone


Brian Casey – french horn


Bob Danner – tuba


Marla Hansen – viola


Elizabeth Irwin – trumpet


Sebastian Krueger – clarinet


 


 




Brani:


01. Isaac’s Song


02. Pity Dance


03. Creekmouth


04. Pigs


05. Spirit Parade


06. BMB


07. Thanksgiving Moon


08: Fire Of Birds


09. Morning Glory Cloud


10. GMS


11. Braid Of Voices


12. Wig


 


 


 




Links:


DM Stith: www.dmstith.com


Asthmatic Kitty Records: www.asthmatickitty.com

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