Ground Lift

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Ground Lift e’ il terzo album dei Captain Mantell. Il nome del progetto prende spunto dall’omonimia esistente tra il cantante dello space trio Tommaso Mantelli ed il primo pilota morto inseguendo un UFO, il Capitano Thomas Mantell. Il nuovo album della band chiude in qualche modo una trilogia tematica che riguarda essenzialmente il viaggio immaginato dello sfortunato pilota. Il primo cd rappresenta l’inizio dell’avventura del capitano all’inseguimento del fatidico UFO. Il secondo lavoro racconta dell’esito di questo inseguimento che nella realta’ e’ stata una tragica morte, ma che nella rielaborazione artistica descrive la scoperta di uno spazio immaginario fatto di ricordi, illusioni e aspirazioni senza luogo e tempo. Ground Lift rappresenta dunque il ritorno sulla terra dello space trio. Nell’atterraggio di fortuna sul pianeta natio i nostri eroi trovano uno scenario modificato o sono semplicemente loro ad essere cambiati dopo questa esperienza? Proviamo a scoprirlo ascoltando l’album.



 


Il cd inizia con “We Need A Fix”, brano in cui la ciurma di musicisti-astronauti chiede una riparazione per il pianeta Terra, e prosegue con “Why I’m Dead”, pezzo meno elettronico che si regge su buoni accenti rock. “The Wind Of Something New” e’ affascinante e la successiva “Mr B” ne e’ la logica continuazione: entrambi i brani in particolare strizzano l’occhio a quei suoni terrestri tanto ricercati e inseguiti in questo nuovo lavoro dai Captain Mantell. In “Yesterday (like the Beatles say)” l’elettronica sperimentale modella un pezzo dal ritmo travolgente, mentre in “Just For Us” si puo’ udire forse una delle migliori interpretazioni di Tommaso Mantelli che nel ritornello assume una voce a tratti esasperata e delirante, ma assolutamente efficace. L’elettronica piu’ riflessiva che cresce e si sviluppa man mano in “Simple Entertainment” anticipa “Before We Perish”, primo singolo estratto da Ground Lift: il brano segna il ritorno dei musicisti-astronauti dallo spazio alla Terra con tutte le incertezze che si trascina un viaggio che termina con un atterraggio di fortuna; il tutto e’ descritto in modo impeccabile dal punto di vista musicale, ma non solo. Dopo “My Personal End Of The World” e “Yeah Nothing”, pezzi entrambi costruiti su una sorta di crescendo rabbioso, il cd si spinge verso le battute finali: “Plutonium Love” si fa notare per un interessante gioco di voci ancor piu’ presente verso la conclusione; “Foresteria (Venice-Istanbul)” e’ un brano strumentale in cui riaffiorano i ricordi di viaggi planetari e infine “Maybe It’s You” e’ l’epilogo finale di una saga apparentemente conclusa, ma che lascia aperte altre porte per nuovi viaggi o nuove avventure per lo space trio.



 


Ground Lift e’ una degna conclusione per la trilogia dei Captain Mantell. Ora pero’ una domanda sorge spontanea: quale sara’ la prossima storia che ci racconteranno i nostri musicisti-astronauti? Staremo a vedere. Intanto ci riascoltiamo il loro ultimo lavoro. Merita.




 


Musicisti:


Tommaso Mantelli alias Captain Mantell: voce, basso, chitarra, synth


Nicola Lucchese alias Doctor Ciste: drum machine, synth, voice


Omero Vanin alias Sergente Roma: batteria, synth drum, piano, voce



 


Brani:


01.We Need A Fix


02.Why I’m Dead


03.The Wind Of Something New


04.Mr B


05.Yesterday (like the Beatles say)


06.Just For Us


07.Simple Entertainment


08.Before We Perish


09. My Personal End Of The World


10.Yeah Nothing


11.Plutonium Love


12.Foresteria (Venice-Istanbul)


13.Maybe It’s You



 


Link:


www.captainmantell.com


www.facebook.com/captainmantell


www.myspace.com/captainmantell


[Video] Before We Perish: www.youtube.com/watch?v=lcQoFnBs_wUeamp;ob=av2e


[Video] Yesterday (Like the Beatles say): www.youtube.com/watch?v=s5UHpNRDTzQ

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