Raccontare questo disco è praticamente impossibile per ragioni di spazio e di onestà intellettuale. Di spazio perché un’opera così importante non può confinarsi in poche righe giornalistiche. L’onestà intellettuale poi, che mette a nudo quanto a volte si è lontani e piccoli, troppo piccoli, di fronte alla produzione di artisti che hanno scritto pagine e pagine di grande carriera non solo italiana ma anche internazionale. E sedersi a “giudicarli” mi pare assai poco coerente. Dunque è questo l’approccio, umile e incantato, con cui vivo l’ascolto di questo nuovo disco di Giuseppe Milici, armonicista di lungo corso dal curriculum pregiato e ricco di grandi successi: tournée in giro per il mondo, collaborazioni di spicco ed esecuzioni per il cinema e la tv. Anche qui pare inutile e fuorviante citare nomi e luoghi: uno di quei casi che come punti il dito fai bene.
Milici ci regala un disco di 14 sue interpretazioni di grandi standard che hanno segnato un percorso, una crescita, una via da cui trarre stile e maturazione. Riascoltiamo brani come “I will survive” o “Singing in the rain” o l’indimenticabile tema di Rocky “Gonna fly now” e tantissime altre. Alla base la produzione Fabrizio Foggia ma soprattutto il grande Nerio Poggi conosciuto come “Papik” che forse è il vertice di gusto ed il collante filologico che unisce a sé ciascuna di queste immortali canzoni. E numerosi sono gli ospiti che Milici porta in casa sua per la realizzazione del disco (che qui ripeto didascalicamente per non mancarne qualcuno): Neja, Tom Gaebel, Walter Ricci, Francesca Gramegna, Alan Scaffardi, Valeria Milazzo, Ely Bruna, Roberto Gervasi, Moreno Viglione e Marcello Sirignano. Tra questi lascio fuori l’eterna tromba di Fabrizio Bosso che firma assieme ad Alan Scaffardi una quindicesima traccia dal titolo “Dimmi cos’è”, unico inedito di questo disco scritto anni fa ma pubblicato nella versione con voce soltanto oggi.
Insomma, perdersi tra ricordi, visioni di grandi pellicole, dischi che hanno segnato in qualche modo la storia di molti di noi e poi catturare la dolcezza di un “lounge” delicato e sincero, tra pennellate di elettronica mai invadenti, il sapore della tradizione e un blues latente che tutto guarda e tutto governa. Su ogni cosa la bellissima armonica di Giuseppe Milici che in non pochi tratti ti sembra di riconoscere come diresti di un vecchio compagno di scuola che non vedevi da tempo. Poche righe non bastano…per raccontare questo “The Look of Love”. Buon ascolto…
Brani:
01. The Look Of Love (feat. Francesca Gramegna)
02. The Shadow Of Your Smile (feat. Walter Ricci)
03. Gonna Fly Now
04. I Will Survive (feat. Neja)
05. Dimmi Cos’è (feat. Alan Scaffardi & Fabrizio Bosso)
06. Singin In The Rain (feat. Moreno Viglione & Marcello Sirignano)
07. Kalsa (feat. Valeria Milazzo)
08. Fly Me To The Moon (feat. Tom Gaebel)
09. Vice’
10. Estate (feat. Fabrizio Bosso)
11. Besame Mucho (feat. Ely Bruna)
12. Isn’t She Lovely
13. La Solitudine
14. Tea For Two (feat. Roberto Gervasi)
15. Slow Hot Wind