Quel che e’ accaduto alla coppia Jeremy Barnes ed Heather Trost degli A Hawk And A Hacksaw ha almeno un paio di aspetti in comune con la vicenda musicale dei Calexico e del suo albero motore composto dal duo Joey Burns e John Convertino: un passato decisamente lisergico (lo-fi e fuzz-pop quello di Barnes in seno ai Neutral Milk Hotel, acid country e desert rock quello di Burns e Convertino con i Giant Sand) sostituito da un presente gaudiosamente traditional e popular folk (languidamente tex-mex e mariachi quello dei Calexico, arditamente gitano e balcanico quello degli A Hawk And A Hachsaw). Consolidati da tempo i rapporti con la scena musicale ungherese di Budapest e con alcuni dei suoi piu’ virtuosi esponenti (il trombettista-violinista Ferenc Kovàcs, il clarinettista Be’la Àgoston e lo specialista di cymbalum Kàlmàn Balogh), Jeremy Barnes e la compagna Heather Trost hanno distillato nel nuovo Delivrance quanto gia’ capitalizzato nei precedenti lavori, in particolare nell’album The Way The Winds Blow (2006) e nell’EP A Hawk And A Hachsaw And The Hun Hangar Ensemble (2007). Un disco, Delivrance, ancora una volta registrato a cavallo tra vecchio e nuovo continente, ma chiaramente sbilanciato verso il cuore dell’est europeo e del mediterraneo, teso ad agguantare con ottoni, archi, corde, fisarmoniche e percussioni quell’energia e quei profumi acri e speziati che si possono respirare tra Praga, Bucarest e Budapest come tra Instabul, Tirana, Salonicco e Zagabria. Con una netta predilezione per l’aspetto squisitamente strumentale (sono solo due i brani cantati), la musica prende le fattezze di allegre fanfare tzigane (The Man Who Sold His Beard) e briose orchestrine klezmer (Foni Tu Argile, Zibiciu, Hummingbirds, Kerte’sz), nostalgiche doine balcaniche (Raggle Taggle) e scatenate danze mediorientali in guisa mariachi (Turkiye), lanciando un input piu’ obliquo e sperimentale solo nelle trame sornioni di Vasalisa Carries A Flaming Skull Through The Forest, nel mood mitteleuropeo di I Am Not A Gambling Man e nelle rapinose movenze di Lassu’. Un album tutto sommato di gran pregio e piacevole da ascoltare, ingabbiato tuttavia in un genere che i progetti di Goran Bregovic e i tanti dischi della collana “Radical Jewish Culture” riescono a rendere meno manieristico e a spingere spesso su versanti di contaminazione ed esplorazione piu’ riusciti e disinibiti.
Voto: 6,5/10
Genere: Avant Gypsy-Klezmer Folk
Musicisti:
Jeremy Barnes – drums, accordion, vocals
Heather Trost – violin, accordion, viola, vocals
Mark Weaver – baritone sax, tuba
Be’la Àgoston – clarinet, bratsch
Kàlmàn Balogh – cimbalom
Pe’ter Bede – reeds
Chris Hladowski – bouzouki, baglama
Ferenc Kovàcs – trumpet, violin
Ariel Muniz – cello
Pe’ter Pataj – upright bass
Brani:
01. Foni Tu Argile
02. Kerte’sz
03. The Man Who Sold His Beard
04. Hummingbirds
05. Raggle Taggle
06. I Am Not A Gambling Man
07. Turkiye
08. Zibiciu
09. Vasalisa Carries A Flaming Skull Through The Forest
10. Lassù
Links:
A Hawk And A Hachsaw: www.ahawkandahacksaw.co.uk
The Leaf Label: www.theleaflabel.com