Autumn Music

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A breve dal recente Perpetuum Immobile, il pianista russo Simon Nabatov torna ad incidere per la Leo Records un album in trio, dalla fisionomia ancora una volta nordica ed enigmatica. Autumn Music e’, di fatto, un lavoro che si alimenta musicalmente e teoreticamente nell’Europa del nord, in una Amsterdam, citta’ ricettacolo d’importantissimi improvvisatori, in cui piu’ volte Nabatov ha trovato ottimi collaboratori, tra i quali si ricordano Michael Moore, Wolter Wierbis, Wilbert de Joode, Misha Mengelberg e Han Bennink (con cui per Leo Records ha inciso Chat Room). Non sorprende dunque che Nabatov sia tornato sui propri passi e abbia coinvolto due eccezionali strumentisti della scena contemporanea olandese, quali il violoncellista Ernst Reijseger e il batterista Michael Vatcher. Autumn Music e’ stato pertanto scritto da Nabatov per effettuare con i due un lungo tour autunnale.
L’album consta di sette brani che, nonostante siano molto diversi tra loro, sono uniti dallo stesso spirito “autunnale”. Le sonorita’ di Nabatov non si lasciano, infatti, sfuggire una certa vena d’inquietudine, avvertibile soprattutto in soluzioni lente, quasi scure, astratte. La pratica improvvisativa, di cui tutti e tre gli interpreti sono senza dubbio eccellenti rappresentanti, ben sostiene un discorso dai toni sostanzialmente intimi.
Il lungo brano d’apertura, “Autumn Music”, delinea concretamente quanto verra’ svolto in tutto il progetto. La prima parte e’ quasi abbandonata, solitaria, e restituisce la fredda visione di una citta’ nordica; la seconda parte e’ un crescendo che riesce a trovare solo sul finale i colori di una melodia gioiosa. D’estremo interesse dal punto di vista compositivo e’ “For M.F.”, brano scritto alla Morton Feldman, ossia “sedendosi al piano e aspettando pazientemente che il tono successivo facesse la sua entrata”. Vatcher segue Nabatov nascosto nell’ombra, graffiando e scalfendo i piatti della sua batteria, mentre i legati del violoncello sembrano compensare le note isolate, quasi abbandonate, del piano. Dal celebre “Lady Sings the Blues” di Herbie Nichols il disco pare far propria un’aria piu’ leggera e gioiosa, che imparte compensa i toni scuri della prima parte del disco. “Hardly Obliged” un pezzo di improvvisazione, eseguito, secondo Nabatov, davanti al proprio strumento con pathos. La melodia al piano e’ dolce e melodiosa, accompagnato da un interessante lavorio di violoncello e batteria. Chiude un arioso tema di Jobim “Valsa do porto das caixas”, scritto per il film di Paolo Cesar Saraceni Porto Das Caixas, interpretato da Nabatov con serena malinconia.
Nel gioco dei contrasti, Autumn Music e’ un album sicuramente interessante. Senz’altro riuscito nel rendere con netta lucidita’ i chiaro-scuri della geografia (dell’anima). Ma riuscito ancor di piu’ nel riconsegnare ad un Trio gli stati d’animo del solo Nabatov. Straordinaria pertanto l’interpretazione di un Reijseger e un Vatcher capaci di addentrarsi e approfondire le piu’ recondite visioni del pianista.


Musicisti:
Simon Nabatov – piano
Ernst Reijseger – violoncello
Michael Vatcher – batteria


Brani:
01. Autumn Music part I (S. Nabatov) – 5.44
02. Autumn Music part II (S. Nabatov) – 12.06
03. For m.f. (S. Nabatov) – 9.01
04. Lady sings the blues (H. Nichols) – 6.47
05. Hardly obliged (S. Nabatov) – 6.52
06. The third stone (E. Reijseger) – 8.20
07. Valsa do porto das caixas (A.C. Jobim) – 9.11


Links:
Leo Records:
www.leorecords.com
Simon Nabatov: www.nabatov.com

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