ACRE

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Quando cadono in mani accorte e preparate, elettroacustica e improvvisazione possono lasciare campo a forme vivaci e accessibili anche nei loro processi più arditi. Là dove spesso ad attenderci sono sensazioni di tedio e monotonia, prassi rumoristiche o isolazioniste fini a se stesse, un disco come “ACRE” c’insegna e avverte che non bisogna mai fare di tutta l’erba un fascio. Qui c’è ritmo ed energia, varietà di modelli e soluzioni che aprono il varco a una multimedialità “mentale” fatta di suoni, immagini, luoghi e soprattutto nuove sensazioni.

 

“ACRE” vede alleate per un preciso scopo le capacità creative di tre giovani musicisti della scena romana molto attivi e affermati: il batterista Ermanno Baron, il chitarrista Gino Maria Boschi e il manipolatore elettroacustico (anche chitarrista) Marco “uBik” Bonini. La finalità del progetto è quella di fondere influenze ed esperienze diverse: avanguardia colta, elettronica, impro, art rock, industrial-noise e drone-ambient (tanto per stare sulle coordinate più evidenti). I risultati si vedono e sentono, sono notevoli e ben recepibili in ognuna delle undici tracce di un repertorio che seppur vecchiotto (il disco è sul mercato dalla primavera del 2014) si difende ancora alla grande rispetto a produzioni recentissime del settore. Quel che affascina e sorprende è il sottile disorientamento costruttivo di effetti timbrici, rumori ed errori (virtuali o concreti) e giochi percussivi che s’intersecano e sgretolano in un caledoscopico flusso di armonie in divenire.


Struttura libera e scrittura – perché in alcuni pezzi quest’ultima c’è, eccome, sia essa affidata a un loop, a un accordo reiterato oppure a un semplice algoritmo di parti contrapposte – coesistono in un approccio sperimentale che dosa con estrema perizia volumi e temperature del suono. Tunguska, Flâneur, Cab Sight Seeing e Loft sono, per quel che mi riguarda, gli highlight più rappresentativi dell’album, degno giocarsela alla pari con i migliori titoli rinvenibili nei cataloghi di etichette quali Warp e Kranky. C’è solo da augurarsi che il progetto non duri il tempo di una farfalla.

 

Voto: 8,5/10

Genere: Electroacoustic / Impro / Avant Ambient/ Creative Music

 

 

Musicisti:

Ermanno Baron – drums, objects

Gino Maria Boschi – guitar, effects

Marco “uBik” Bonini – laptop, electronics, samples, theremin

 

 

Brani:

01. Tunguska

02. Bad Cluster

03. Flâneur

04. Il pasto crudo

05. … L’assalse il sovvenir …

06. Cab Sight Seeing

07. Merry–Go–Round

08. Loft

09. La soffitta di Else

10. Nachträglich

11. Delle mute crepe

 

 

Links:

ACRE

Megasound Records