Today + Monk And The Time Machine

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Inarrestabile mattatore e prolifico autore, Franco D’Andrea ha già sigillato il nuovo anno con la Carta Bianca di “Resident Artist” dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, un contratto esclusivo grazie al quale il settantenne pianista e compositore meranese ha già presentato dal vivo (lo scorso 28 gennaio) il repertorio in sestetto del suo ultimo doppio album “Monk And The Time Machine”, appuntamento a cui il prossimo 24 marzo seguirà l’esibizione del progetto in trio con Han Bennink e Dave Douglas ed infine, il 23 maggio, un attesissimo concerto per piano solo.

 

Prova da sempre insidiosa per un jazzista, quella del solo strumentale è tuttavia anche la cartina tornasole delle capacità non solo tecniche ma anche espressive di un musicista. Per un veterano come D’Andrea questo tipo di performance si è spesso rivelata anche un fecondo laboratorio d’idee, un modo per inquadrare meglio certi canoni di riferimento, riorganizzare i punti d’arrivo e contemporanemente interrare e far sbocciare i nuovi semi del proprio cammino artistico. “Today” (El Jallo Rojo, 2013) è così già il quinto album per piano solo inciso da D’Andrea (il primo si intitolava “Nuvolao” ed uscì su Carosello nel lontano 1978), espressione di un repertorio calibrato al millimetro nel suo magico andirivieni tra passato e presente, tra ipermutanti ed austeri cluster sperimentali e gioiosi rilasci di swing tradizionale. Un disco dove la parte del leone spetta ai pezzi improvvisati, nove su dodici, partoriti in studio di getto con una logica ritmica e armonica da capogiro, tanto da sembrare costruzioni architettoniche non solo attraenti e affascinanti ma anche solide ed incorruttibili. La peculiarità più evidente e straordinaria di questa incisione è tuttavia il modo in cui Franco D’Andrea intende l’approccio al piano, ossia una prassi di tipo e senso orchestrale, perseguita con tecniche diverse. In “Today” palpitano e vibrano sia la personalità fuori dal comune sia lo straordinario eclettismo estetico del pianista, la scelta vincente di riproporre in chiave di suite tascabile antichi maestri del gusto quali Kid Ory (Muskrat Ramble, Savoy Blues) e Charlie Shavers (Undecided) ed eterni giganti come John Coltrane (Giant Steps) e Charlie Parker (Scrapple From The Apple). Dall’alto di un pianismo serrato e spericolato, fluido e leggero, preciso ma ricco di pathos, D’Andrea offre con “Today” cinquantatre minuti di spettacolo che coinvolgono l’ascoltatore dal principio alla fine, senza dargli la benchè minima possibilità di appellarsi alla sensazione e al concetto del “già sentito”.

 

Con il doppio e nuovo album “Monk And The Time Machine” (Parco Della Musica, 2014), Franco D’andrea mette invece altra carne a cuocere, dando ovviamente tanto arrosto e niente fumo. Stavolta il repertorio ruota intorno alla lezione e alla figura (entrambe eterne ed emblematiche) dell’inossidabile Thelonious “Sphere” Monk. Al seminale colosso D’Andrea si era già rivolto (sia nel passato sia nel presente) con alcune riletture ed incisioni per piano solo. Ora però ritenta la sfida e l’avventura con una formazione allargata, il suo collaudato sestetto nel quale figurano i fiati del sassofonista Andrea Ayassot, del clarinettista Daniele D’Agaro e del trombonista Mauro Ottolini uniti al piano del leader e alla sezione ritmica del contrabbassista Aldo Mella e del batterista Zeno De Rossi. La particolare vicenda artistica di Monk e il fatto che essa abbia attraversato da protagonista le evoluzioni e tutti i periodi più rivoluzionari della musica afroamericana spiegano bene il titolo dell’album e soprattutto i motivi di interesse e di ricerca messi in campo con questo nuovo progetto da D’Andrea. L’operazione si rivela riuscita e scandaglia le pagine e i temi monkiani prescelti (tra questi Epistrophy, Misterioso, Blue Monk, Bright Mississippi, Coming On The Hudson e Brake’s Sake) facendone risaltare tutta la preziosa singolarità e attualità, affondando il discorso nello stride primitivo e nello swing di marca New Orleans, navigando con mano sicura nel be bop e nel blues, attaccando le convenzioni di ritmo, timbro, armonia, improvvisazione e scrittura secondo l’ottica del free e delle sintassi più radicali e sperimentali. Nel navigare in questo oceano di mondi, linguaggi e stili differenti Franco D’Andrea avrà sicuramente tratto nuovi e fecondi insegnamenti, avrà penato ma si sarà anche molto divertito a montare e scomporre, incastrare e slegare tra loro scale, motivi, note, passaggi, provando il piacere e la meraviglia di vedere come tutto funzioni e abbia un senso anche laddove, a prima vista, qualcosa sembrava indecifrabile e bizzarro o suonava fuori luogo. È il meraviglioso mistero della musica di Monk, di questo autentico genio del Novecento, la cui visione ampia e poderosa, priva di pregiudizi e votata al rischio sembra esser stata propria da D’Andrea, disco dopo disco, progetto dopo progetto. Ciò fa sì che funzionino benissimo e non sembrino fuori dal coro anche i molti esercizi e brani originali ispirati al songbook monkiano, vale a a dire Into The Mystery, Deep Riff, Monk’s W.T.L., O.T. Abstraction, Monodic, A New Rag Suite, Naif e Un gioco, brani in cui pulsa l’amore riconoscente verso la richezza delle radici del jazz e l’anelito a tradurre questo importante lascito in un pensiero musicale circolare e perfetto, che suoni simultaneamente arcaico e moderno, contemporaneo e avveniristico.

 

 

Voto: 8/10

Genere: Jazz / Modern Jazz / Impro Jazz

TODAY
Musicisti:

Franco D’Andrea – piano

Brani:

01. Mixed N.1
02. Abstraction N.1
03. Savoy Blues / Undecided
04. Today
05. Giant Steps
06. Rituals N.2
07. Abstraction N.3
08. Traditions N.1
09. Rituals N.1
10. Traditions And Rituals
11. Muskrat Ramble / Scrapple From The Apple
12. Clusters N.4

MONK AND THE TIME MACHINE
Musicisti:

Franco D’Andrea – piano
Andrea Ayassot – soprano sax, alto sax
Daniele D’Agaro – clarinet
Mauro Ottolini – trombone
Aldo Mella – double bass
Zeno De Rossi – drums

Brani:

CD 1
01. Into the Mistery / Deep Riff
02. Light Blue / Epistrophy
03. Misterioso / Monk’s W.T.L. / Bright Mississippi
04. Monk’s Mood / O.T. Abstraction
05. Monodic / Well You Needn’t
06. A New Rag Suite

CD 2
01. I Mean You
02. Monk’s W.T.L. Locomotive
03. Un gioco
04. Blue Monk
05. Brake’s Sake
06. Naif
07. Blue Monk / Brake’s Sake / Naif / Un gioco
08. Coming On The Hudson
09. Brake’s Sake (Alternate Take)
10. Coming On The Hudson (Alternate Take)

Links:

Franco D’Andrea
El Gallo Rojo Records
Parco Della Musica Records