Buildings From Bilbao

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Il fatto: nel luglio del 1970 gli Stooges davano alle stampe il loro secondo, epico, album Fun House. Il misfatto: quarant’anni dopo, nel luglio del 2010, Billy Bao, Mattin e soci entravano in studio per celebrare l’anniversario del disco e registrarlo interamente daccapo a modo loro. Il risultato di quello scellerato omaggio lo ascoltiamo pero’ solo ora, a tre anni di distanza, dissimulato dal titolo Buildings From Bilbao e in formato rigorosamente vinilico tirato in un’edizione limitata di solo 500 copie (volendo, tuttavia, c’e’ anche l’opportunita’ di acquistarlo e scaricarlo in formato digitale).


 



Per mettere un po’ di pepe all’operazione, i sette brani di Fun House conservano qui il loro minutaggio originale, e anche gli stessi titoli, con l’eccezione di 1970 (ribattezzata 2010) e L. A. Blues, rinominata Lagos Blues in onore delle origini nigeriane del capobanda. Conoscendo l’indole e l’attidudine del gruppo basco (ne parlammo gia’ qui nel passato), non e’ difficile intuire come la celebrazione dell’opera (genuina, sincera, devozionale) lasci volentieri il posto alla provocazione e all’esasperazione. È un po’ come se Billy Bao, Mattin e soci si fossero interrogati su come avrebbero suonato gli Stooges se fossero nati e comparsi nel terzo millennio dandoci Buildings From Bilbao come risposta. Pertanto, e’ meglio mettere subito in chiaro che chi si aspetta di riconoscere in questo programma i temi strumentali e i motivi vocali delle arcinote composizioni originali restera’ certamente deluso e spiazzato. Il trattamento riservato dal gruppo a questo materiale e’ l’esatto equivalente di uno strupro sperimentale, un affondo feroce nel corpo del rumore e dell’improvvisazione radicale dove voce, chitarre, basso, batteria, elettronica e sassofono (quello di Jean-Luc Guionnet che compare nella rendition di Fun House) si rincorrono, rotolano, incespicano e balbettano con ritmi sfasati, assalti di decibel, volumi di distorsione e pura confusione, armistizi fruscianti e semisilenziosi, frequenze radio inserite a caso che preannunciano agguati mortali free form sopra macerie industriali e detriti postnucleari.


 



Un senso di opprimente precarieta’ e smarrimento, accompagnato dalla ineluttabile consapevolezza che al virus diffuso anni addietro da gente come Monte Cazazza, Throbbing Gristle, Butthole Surfer e Pussy Galore non c’e’ ancora un antidoto. Il rock, il free noise e il punk in un nuovo rivoluzionario conflitto contro la musica e il sistema, sterminati e annientati come meglio non si potrebbe …


 




Voto: 7/10


Genere: Harsh Noise Rock / Electronic / Impro


 


 




Musicisti:


Billy Bao – vocals


Mattin – guitar, electronics


Xabier Erkizia – guitar


Alberto Lopez – drums


Jean-Luc Guionnet – sax


 


 


 




Brani:


01. Down On The Street


02. Loose


03. T.V. Eye


04. Dirt


05. 210


06. Fun House


07. Lagos Blues


 


 




Links:


 


Billy Bao: www.mattin.org/Billy_Bao.html


Mattin: www.mattin.org/

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