Con Countdown, Davide Scagno continua il suo “conto alla rovescia”, nel senso che ha suonato nel suo primo disco in trio, nel secondo in duo, e nel terzo, questo Countdown, appunto, da solista. Cio’ significa che, con questo disco, il giochetto e’ automaticamente terminato, altrimenti il prossimo disco sara’ vuoto!
Scherzi a parte, vale la pena di notare come, in questo percorso di semplificazione della formazione, Davide Scagno abbia saputo assumere su se stesso l’intrinseca moltiplicazione di responsabilita’ circa l’esito finale di un lavoro che, nel caso del trio, e’ condivisa con altri due colleghi, nel duo con un altro musicista e, in questo caso, “piano-solo”, ricade del tutto sulle proprie spalle, con tutto il peso che comporta il proporsi come one-man-show. Ma questo percorso comporta anche il conseguimento definitivo di una maggiore fiducia sulle proprie capacita’ di affrontare completamente ed autonomamente il momento compositivo, le scelte stilistiche nei dettagli dell’esecuzione, la scena, i giudizi e le conseguenze di un progetto musicale. Una sorta di “laurea”, raggiunta a pieni voti con otto brani del tutto originali che ricalcano il filone stilistico che da sempre caratterizza la produzione del pianista comasco. La passione per la narrazione e l’istintiva capacita’ di Scagno di dipingere scenari complessi e colorati, di stimolare sentimenti, di suscitare emozioni, di evocare poesia, entrano prepotentemente in scena col loro potere di catturare l’attenzione dell’ascoltatore, di modificarne lo stato d’animo, di stimolarne l’immaginazione, con un ricco bagaglio di messaggi subliminali che le fanno sembrare colonne sonore di film o accompagnamento di poesie. L’attenzione costante di Scagno per melodia ed armonia e’ rotta solo da alcune dissonanze nel primo brano, che sollecitano l’attenzione e la curiosita’ dell’ascoltatore sul terreno delle contraddizioni.
Uno stile compositivo – ed un tocco pianistico nell’esecuzione – che risentono molto di studi e di ascolti classici, che si portano dietro – fatte ovviamente le dovute proporzioni – il sapore del lirismo e del romanticismo ottocentesco dei vari Franz Liszt, Pyotr Tchaikovsky, Edvard Grieg, Claude Debussy… e Bill Evans.
Gia’, proprio di quel Bill Evans che fu tra i primi ad intuire il teorema che coniuga la musica colta ed il jazz, e che era particolarmente affascinato ed influenzato proprio dall’ascolto e dall’interpretazione della musica di Debussy; quel Bill Evans che, non a caso, rientra tra le fonti d’ispirazione e gli ascolti cari a Davide Scagno, ed e’ singolarmente e simpaticamente citato – tra familiari, amici, colleghi e collaboratori – nei ringraziamenti di copertina del disco…
Musicisti:
Davide Scagno – pianoforte
Brani:
01) Don’t Forget
02) Walking in N.Y.
03) Intervista a Cappuccetto Rosso
04) Autogigarock
05) Right Time (To Begin)
06) The Land
07) Rebus Countdown
08) As You Want