Secret Garden

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Musicista belligerante ed esteticamente disinvolto, Gianni Lenoci si propone con Secret Garden alla testa di un organico per tre quarti abbondantemente collaudato ma impreziosito, in questo specifico caso, dalla presenza dell’onorevole “amico americano” William Parker. Il sodalizio tra il contrabbassista newyorkese e il pianista pugliese prosegue, dunque, a non molta distanza dal gia’ notevole Serving An Evolving Humanity, edito l’anno precedente dalla sempre piu’ benemerita Silta di Giorgio Dini.


 



Registrato anche questo dal vivo, il 6 febbraio 2010 presso il Club 1799 di Acquaviva Delle Fonti (Bari), il materiale (completamente originale) di Lenoci e soci ha le caratteristiche organolettiche di una bevanda liquorosa e afrodisiaca, da assaporare con la sensazione di poter stare comodamente seduti, nel cuore della notte, tanto al banco di un 24 Hours del Greenwich Village quanto al tavolino di un colorato e affollato cafe’ all’aperto ad Harare, in Zimbabwe.


 



In effetti, sia il ricorso alla mbira e al flauto africani, sia il trattamento della cordiera del piano preparato volto ad evocare il timbro sottile e metallico di un santoor o di uno zither conducono, in piu’ di un episodio, diritti nel ventre molle di Grande Madre Africa. È il caso della trascendentale e ipnotica A Palindrome Life, dove alla serpeggiante architettura percussiva tribale di Marcello Magliocchi ben si addicono le pulsazioni sorde e legnose di Parker, le iridescenti variazioni esotiche su corde e tasti di Lenoci e soprattutto la spiritualita’ ancestrale, dalla forte connotazione blues, del contralto di Gaetano Partipilo, qui apprezzabile per il mood languoroso, spettrale e fantasmagorico, che riesce a infondere nel tessuto di quella che e’ una delle piu’ intriganti e riuscite tracce del disco.


 



Ancorata al discorso delle radici e a un prevalente clima afro-folk e’ anche Mbira, una danza che solo le splendide evoluzioni e le colonne d’aria del sax di Partipilo sconnettono da un avvolgente e monodico tema ritmico e percussivo, fin quando nella coda del brano gli accenti di piano, mbira, contrabbasso e batteria entrano in splendida e vibrante collisione tra loro. C’e’ da dire che le qualita’ motiviche di questi come di tutti gli altri brani della perfomance traducono esattamente la visione musicale globale e spirituale di Parker, di modo che la sua voce si fonde a meraviglia, naturale e spontanea, con quelle dei suoi partner. Gianni Lenoci emerge con il suo pianismo stilisticamente e tecnicamente proteiforme, soprattutto in Two Days In Amsterdam e Splinter. Partipilo e Magliocchi lo accompagnano e lo stuzzicano con grande precisione e fantasia, ne sottolineano il tocco pulito, vivace e a tratti nervoso.


 



Se alla fine Secret Garden vince e convince il merito e’ di un quartetto brillante, tonico e coraggioso, abile nel sollecitare le corde di un jazz espressivamente moderno e armonicamente polivalente, che nella sulfurea urgenza improvvisativa di Variations sa donare brividi e vertigini di grande intensita’.


 


 



 




Voto: 7,5/10


Genere: Avant Jazz / Creative Music


 


 




Musicisti:


Gianni Lenoci – piano, prepared piano, mbira, african flute


William Parker – double bass


Gaetano Partipilo – alto sax


Marcello Magliocchi – drums


 


 




Brani:


01. Secret Garden


02. A Palindrome Life


03. Two Days In Amsterdam


04. Splinter


05. Mbira


06. Variations


 


 


 




Links:


Gianni Lenoci: www.myspace.com/giannilenoci


Silta Records: www.siltarecords.it

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