C’era una volta un ragazzino seduto con una chitarra in mano, sulle scale davanti casa. Strimpellava motivetti, probabilmente impegnando il tempo in un pomeriggio mite, con davanti la campagna abruzzese, magari assolata.
Nasce cosi’ Fankio, e da li’ Real X, e il ragazzino di allora si chiama Fabio Colella.
Rivisitato negli anni per arrivare alla veste attuale, il riff del basso di Fankio suona ancora molto convincente, con un’energia compressa e dissolta nel ritmo sciolto degli assolo delle chitarre elettroniche, ora rockettare, ora metallare, ora liriche.
Tutto quello che viene dopo e’ il risultato elaborato di tutta la musica fatta ed ascoltata da Colella, dagli anni ’80 in poi. L’enigmatico titolo di questo disco contiene 21 anni di pensieri, con influenze rock e metal piuttosto forti, ma anche interessanti spunti di musica classica e jazz con accenni di elettronica. Non si etichetta con un genere Colella, ma si colloca in un’area di interesse nord europea, per la caratteristica liberta’ di esecuzione compositiva, dove l’espressione di un “musica vera e’ sempre piu’ interprete dei nostri giorni e prescinde dalle catalogazioni”.
Come ogni musicista in ricerca Fabio non si fa mancare nessuna di quelle esperienze importanti per la costruzione di una personalita’ non solo musicale: gioie, dolori e generi musicali i piu’ eterogenei, dalla musica per film al rock, dalla musica latina a quella etno, funk o classica.
In Afro blue, ad esempio, e’ chiarissimo l’occhiolino ai Jetro Tull con un indiavolato flauto visionario, mentre di cifra latina sono Para Isa e D minor di connotazione ispanica, e Fabiossa, decisamente cubaneggiante.
Interessante lo spunto testuale in Un cielo nuovo che l’autore ha “girato” a Renato Carrozzo perche’ ne realizzasse un messaggio poetico piu’ diretto.
Se questo lavoro e’ la sintesi di un percorso durato 10 anni e pubblicato “solo dopo aver capito di essere un uomo ed un musicista maturo”, la ciclicita’ dei brani risponde perfettamente alla ricerca di completezza. E’ il caso di un brano che torna, diluito in tre versioni: Impazzimento. Stavolta il linguaggio e’ piu’ propriamente jazz con ampi assolo di batteria che creano architetture rampicanti sul basso elettronico.
Ma il fulcro di tutto il lavoro si incentra sulle 7 facce di Real sw.
Questo brano e’ stato scritto durante l’ascolto di “Real Book” di Steve Swallow e fa da leitmotiv a tutto il disco, tornando a intervalli regolari in infinite varianti. Inizia come un jingle pubblicitario per poi mostrarsi in versione jazz, poi per piano solo in 59 secondi di pura malinconia. Segue un’interpretazione alla Armstrong e, ancora, una trasposizione intellettuale delle piu’ estreme ricerche del jazz europeo d’avanguardia dei nostri tempi, per finire con una sorta di registrazione d’epoca con tanto di disturbo della puntina su vinile e applauso campionato dal vivo. Il titolo del disco nasce da qui, X diventa un aggettivo colmo di significato: X come 10, gli anni di lavoro per questo progetto; X come l’incognita, la ricerca, l’ancestrale ricorrenza dei nostri demoni e dei nostri sogni.
Musicisti:
Fabio Colella, drums, piano, bass loop programming
Tony Monaco, hammond
Raffaele Pallozzi, piano
Geoff Warren, flute
Fabrizio Bosso, trumpet
Neil Zaza, guitar
Franco Finucci, guitar
Fabrizio Pierleoni, double bass
Davide Peluso, double bass
Walter Cerasani, bass
Matteo Riannetti, bass loop
Simona Molinari, vocalist
Francesco Armocida, congas
Antonio Franciosa, tambourine, vocal
Maestro Mistheria, sinth solo
Brani:
01. real sw
02. para isa
03. primo impazzimento
04. quarta
05. real sw
06. larione
07. afro blue (Mongo Santamaria)
08. bettella
09. real sw
10. fankio
11. secondo impazzimento
12. d minor
13. real sw
14. borgo ottomila (R. Pallozzi, F. Colella)
15. maiden voyage (H. Hancock)
16. tiritoc (N. Citarella, A. D’Alfonzo)
17. real sw
18. ugento
19. un cielo nuovo (F. Colella, R. Carrozzo)
20. terzo impazzimento
21. real sw
22. real be
23. fabiossa notturno
24. real sw
Link:
Fabio Colella: www.fabiocolella.com ; www.myspace.com/fabiocolella