Famous Standards With Style

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Niente di piu’ ambizioso e delicato che confrontarsi con i grandi standards del jazz. Brani noti, notissimi, che tutti gli appassionati ascoltatori conoscono bene, oggetti di studio che i maestri usano, nel corso dei propri insegnamenti, per sottolineare le particolarita’, le caratteristiche e gli insegnamenti di ogni grande autore del jazz, e per affinare tecnica, gusto interpretativo ed estro compositivo dei propri allievi. Pezzi triti e ritriti, sezionati ed esaminati nei minimi particolari, di cui si e’ detto tanto, moltissimo, si sono impiegati fiumi di parole  – forse anche troppe – oserei addirittura ipotizzare che forse, in alcuni casi, si sono cercati contenuti fantasiosi e inesistenti, si sono attribuite agli autori volonta’ e significati a cui, essi stessi, non avevano forse mai pensato nel comporre la propria musica…


Niente, quindi, di piu’ serio e rischioso che confrontarsi con gli standards: ogni ascoltatore si far avanti per dire la sua, ogni maestro conoscera’ mille punti deboli in cui cogliere un fallo, e ciascuno ricerchera’ quella vena di originalita’ con cui, con piu’ o meno difficolta’, ogni interprete avra’ cercato di distinguersi dai predecessori.



Carlo Porfilio, batterista abruzzese emergente ma con esperienza ultraventennale, ha affrontato con decisione questa sfida assieme alla sua formazione minimale, un semplice trio. Promette, con questo Cd, una raccolta di Famous Standards With Style. Propone infatti una lettura originale, cerca e trova chiavi interpretative originali e raffinate. Esordisce con All Blues, che Miles Davis compose nel 1959, continua con Au Privave, di Charlie Parker, e poi ancora My Favorite Things, Corcovado, tanto per non trascurate il jazz latino in chiave bossa nova del grande Antonio Carlos Jobim, Old Folks, e ancora Autumn Leaves, la cui musica, per precisione musicologica, fu scritta in Francia attorno al 1945 da Joseph Kosma, su versi del grande poeta Jacques Prevert, col titolo Les Feuilles Mortes, ma che successivamente e’ stata riproposta in tutte le lingue – ne esiste anche una in napoletano – e, in una delle piu’ famose versioni americane, con versi di Johnny Mercer.


Quello che abbiamo piu’ apprezzato in questo disco e’ la grande attenzione per gli arrangiamenti, molto curati dal punto di vista del tessuto ritmico, che appare subito fluido e fantasioso – e non ci si potrebbe aspettare diversamente, essendo il band-leader un batterista – e, di caso in caso, puntigliosamente attagliato al profilo stilistico del brano. Ma c’e’ anche da dire che molto difficilmente si sarebbe potuto raggiungere un risultato cosi’ lusinghiero senza il solido supporto di buoni adattamenti di brani nati per tromba o sax, ottimamente trascritti per la chitarra – unico strumento polifonico in formazione – ed eccellentemente coadiuvati da un ricco supporto, spesso punteggiato da brillanti momenti solistici, del contrabbassista Paolo Trivellone. In particolare, l’impostazione del chitarrista Giuseppe Berardi si riconduce alla scuola dei grandi come – tanto per intenderci – Jim Hall, Joe Pass ed il nostro grande Franco Cerri, e la sobrieta’ interpretativa che ne deriva porta ad un risultato complessivamente originale ma, al tempo stesso, sufficientemente rispettoso della scrittura originale degli autori.


Quello che abbiamo apprezzato di meno – sembrera’ banale – e’ stata una piccola distrazione che suona pero’ come una mancanza di riconoscenza nei confronti di quei giganti che hanno tracciato la strada, e cioe’ la mancanza, sulla copertina, della menzione degli autori dei Famous Standards (regolarmente presenti, invece, sulla facciata del Cd).
Peraltro il Cd, racchiuso in un elegante scatolino bianco, si presenta molto bene e, specie nell’imminenza delle festivita’ natalizie, appare come un’ottima idea regalo…

Musicisti:


Carlo Porfilio – batteria


Paolo Trivellone – contrabbasso


Giuseppe Berardi – chitarra elettrica


Brani:
01. All Blues (Miles Davis)
02. Au Privave (Charlie Parker)
03. St.Thomas (Sonny Rollins)
04. Have You Met Miss Jones? (Richard C. Rodgers, Lorenz Hart)
05. Tune Up (Miles Davis)
06. My Favorite Things (Richards C. Rodgers)
07. Cherokee (Ray Noble)
08. Corcovado (Antonio Carlos Jobim)
09. Autumn Leaves (Joseph Kosma, Johnny Mercer)
10. Green Dolphin Street (Bronislau Kaper, Ned Washington)
11. Just Friends (John Klenner, Sam M. Lewis)
12. Old Folks (Jacques Breil)
13. Tenor Madness (Sonny Rollins)


Links:
http://www.carloporfilio.it/
http://www.myspace.com/carloporfilio


L’intervista di SoundContest a Carlo Porfilio


 

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