Gia’ insieme nell’ampio organico dell’album Sangam (ECM, 2005), la giovane coppia norvegese composta dal sassofonista Trygve Seim e dal fisarmonicista Frode Haltli si tuffa con Yeraz in un programma esteticamente atipico, un ponte immaginifico che collega le latitudini del Caucaso armeno e della penisola scandinava a quelle delle Antille e delle antiche valli dell’Indo. La particolare attitudine esplorativa del duo (particolarmente aduso a progetti di ampio respiro sperimentale, considerando, da un lato, la proficua collaborazione di Seim con Jon Balke e il quartetto The Source e, dall’altro, l’intensa attivita’ di Haltli in seno al trio POING come pure le frequentazioni con personaggi del calibro di Arve Henriksen e Maja S. K. Ratkje) si associa in questo disco a uno spirito ascetico e meditativo, laddove le volute placide, gli intervalli di silenzio e i temi dilatati del sax di Seim acuiscono la propria valenza grazie alla profondita’ scenografica disegnata dal mantice di Haltli. Anche il peso specifico e la predominanza della scrittura, esercitata nei temi, vecchi e nuovi, che attengono per lo piu’ al song-book del sassofonista, ci dicono di un’opera libera ma scrupolosamente ponderata, in cui il sostrato extra colto e cameristico fila dritto assieme al lirismo della sintassi jazz e alla visceralita’ esotica e terrigna del popular-folk, come testimoniano in particolar modo Airamero (brano recuperato dal primissimo repertorio di Seim), il traditional armeno Yeraz, L’altra storia e la struggente Waits For Waltz. Intensa e particolare (sebbene il tema melodico resti intatto e riconoscibile) e’ la ripresa di Redemption Song di Bob Marley, mentre rende perfettamente il significato del titolo, la trance sospesa e dronica di Bhavana. E se l’unico momento dedicato all’estemporaneita’ e alla libera improvvisazione si staglia in Fast Jazz (dove i fraseggi del tenore e della fisarmonica assumomo toni piu’ ciarlieri e timbri piu’ pronunciati) non meno suggestivo si mostra l’articolato sviluppo dell’iniziale Praeludium che incorpora due temi di Gurdjieff, un affresco di bluastri cromatismi nordici a’ la Garbarek e sanguigni motivi della tradizione dell’Est che sintetizza come meglio non si potrebbe la cifra spirituale ma al tempo stesso fantasiosa e carnosamente raffinata di questa bella registrazione.
Voto: 7/10
Genere: Creative Music / Contemporary, Folk /Impro Jazz
Musicisti:
Trygve Seim – soprano and tenor sax
Frode Haltli – accordion
Brani:
01. Praeludium / Bayaty / Duduki
02. Airamero
03. Introduction / Yeraz
04. L’altra storia
05. MmBall
06. Bhavana
07. Fast Jazz
08. Redemption Song
09. Waits For Waltz
10. Postludium
Links:
Trygve Seim: www.trygveseim.no
Frode Haltli: www.haltli.com
ECM Records: www.ecmrecords.com