New York City

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Il terzo nuovo album dei Brazilian Girls suona come la perfetta sintesi delle piu’ influenti tendenze nightclub-dance e downtown-pop che da un paio d’anni (complici anche le produzioni artistiche e discografiche del Nublu) stanno rivitalizzando la scena “alternative” della Grande Mela. Capitalizzato il successo internazionale e commerciale di precedenti hit quali Lazy Lover, Dont’ Stop, Last Call e Jique, il quartetto statunitense guidato dalla fascinosa e poliglotta vocalist Sabina Sciubba (romana di nascita ma cresciuta tra Monaco di Baviera e Nizza prima di stabilirsi definitivamente a New York) rifinisce il proprio marchio di fabbrica inglobando nuove e disparate suggestioni, sebbene la notizia piu’ bella sia quella di una solida e adulta calligrafia cantautorale che si omogeinizza in modo sublime con ritmi elettronici, downtempo, hip hop dance, exotic-lounge, chill out e bossanova. New York City e’ davvero un titolo “ad hoc” per queste undici tracce che, articolando e variando il registro espressivo con testi in inglese, italiano, spagnolo, francese e tedesco, suonano come un’ideale metafora del melting pot continuamente in onda tra i grattacieli e i quartieri della piu’ avvincente e controversa metropoli americana. Un groove dinamico e perennemente in transito quello dei Brazilian Girls, per l’occasione tornito da un nutrito cast di ospiti, amici e collaboratori che impreziosiscono con fiati e percussioni lo spleen bossanova di Strangeboy e St. Petersburg, quest’ultima innalzata al cielo da un palpito di pop visionario e trasognato a’ la Radiohead, accentuato dal serico timbro in falsetto della Sciubba. La duttilita’ vocale e l’eclettismo interpretativo della frontwoman, abile nel dosare sensualita’, grinta e raffinata passionalita’, rappresentano ora piu’ che mai un campionario di emozioni e colori che squillano in ogni composizione. Ascoltare, per credere, il mood retro-cabaret stile Kurt Weill di Berlin, (dove tra malinconia e joie de vivre sembra di toccare con mano il magnetismo di Ute Lemper e il distaccato erotismo di Marlene Dietrich), la verve synth-pop e dancefloor di Losing Myself, il febbricitante appeal in chiave latin-jazz ed electro-pop di Ricardo, la conturbante ed esotica miscela world-afro-pop di Internacional (un pezzo che sembra quasi scippato dalle mani di Manu Chau), il pastiche pop dal taglio piu’ elettronico e sperimentale di Nouveau Americain, le languide e trasognate atmosfere downtempo di I Want Out oppure l’acustico pathos de L’interprete, due minuti e mezzo di soave densita’ onirica a cavallo tra folk rinascimentale e moderna canzone d’autore. Insomma, un disco fresco, raffinato ed esteticamente obliquo questo New York City, all’insegna di un design-avant pop trascinante e sapientemente contaminato. Non perdetevelo per nulla al mondo.


 




Voto: 8/10


Genere: Avant Pop Songwriting / Downtempo / Electronic Club-Dance


 


 




Musicisti:


Sabina Sciubba – lead vocals, lyrics


Didi Gutman – guitar, keyboards, programming, backing vocals


Jesse Murphy – bass


Aaron Johnston – drums, backing vocals


Jonathan Haffner – alto sax


Doug Wieselman – tenor sax


Michael Irwin – trumpet, cornet


Mike “Love” Williams – trumpet


Richard Mariott – trombone


Clark Gayton – tuba


Baaba Maal – vocals


Kenny Wollesen – drums


Mauro Refosco – percussions


Dalius Naujo – snare drums


Daniel Jodocy – snare drums


Jennifer Harris – cymbals


 




Brani:


01. St. Petersburg


02. Losing Myself


03. Berlin


04. Strangeboy


05. Ricardo


06. I Want Out


07. L’interprete


08. Good Time


09. Internacional


10. Nouveau Americain


11. Mano de Dios


 


 


 




Links:


Brazilian Girls: www.braziliangirls.info

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