Clochard

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Dopo i lusinghieri successi riscossi in mille occasioni – e’ recente la “consacrazione” nell’ormai mitico Blue Note di Milano – Diego Moreno ha raccolto una serie di bellissime riflessioni sull’emarginazione, concepite in poesia dal giornalista e scrittore Michele Miscia, le ha intessute nella sua musica ed ha realizzato Clochard, un progetto veramente molto interessante e pregno di contenuti.
Poi, a tutto discapito del “dio profitto”, Diego e Michele hanno coerentemente deciso di donare, attraverso le principali organizzazioni umanitarie, tutta la prima edizione del Cd ed i concerti live di presentazione che si sono tenuti e si terranno nel prossimo periodo, proprio a coloro cui il disco e’ ispirato e dedicato: ai barboni, agli emarginati, ai clochard, a tutti quelli che rasentano la nostra quotidianita’ senza quasi mai incrociarla direttamente, che vivono la periferia della vita, che sfiorano i margini estremi del vortice del consumismo, all’ombra delle luci accecanti dei centri commerciali e dei parchi di divertimenti, accontentandosi delle briciole, talora degli spiccioli e della carita’, piu’ spesso dei rifiuti. Ma chi sono costoro veramente? Persone come le altre, “uguali ma diverse” solo per essersi scontrate con la realta’ ed averne avuto la peggio, per essere state tradite dalle circostanze della vita, da un’imperdonabile ingenuita’ o da un momento d’ira incontrollata, dalla troppa bonta’ o da uno scatto d’orgoglio, o perche’, per propria scelta, hanno ceduto al sopravvento di un’esuberante liberta’ di spirito, intollerante alle convenzioni della vita sociale, incapaci di barattare la propria ricchezza piu’ grande – la liberta a trecentosessanta gradi – con qualsivoglia altra forma di profitto.


Clochard e’ dunque una raccolta di poesie profonde e commoventi, rese canzoni da Diego Moreno con la consueta contaminazione tra i generi musicali piu’ svariati. Il tango e la ballata popolare della sua Argentina, accompagnati dalla fisarmonica di “Pecora Nera” e di “Clochard”, sono incalzati dalla chanson alla francese de “Il Benpensante”, dallo swing de “La Filigrana”, da passaggi di tromba e flicorno, struggenti e pieni di jazz, in “Nerone” ed in “Ad Epicuro”, con ampio ricorso alla battuta musicale di

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