Smile in Winter

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Smile In Winter.  E’ questo il titolo del disco e anche del primo brano originale che Alessandro La Corte, pianista e compositore, dedica al primo incontro con la sua compagna di vita.

Si ha subito la sensazione di trovarsi di fronte ai tratti melodici delle grandi orchestra di sapore  ellinghtoniano. Ma, poco più avanti, il tutto si trasforma per assumere le forme e la complessità strutturale della musica di Coltrane. Non potrebbe essere altrimenti, essendo La Corte accompagnato in questo progetto dalla saxofonista Carla Marciano,  seguace da sempre della scuola coltraniana e di essa attualmente protagonista  indiscussa  in Italia quanto a livello internazionale. Il sodalizio artistico tre i due dura ormai ininterrotto da anni e l’intesa e l’affiatamento nell’espressione improvvisata sono indiscussi e ben evidenti.

Il brano non manca di sorprese; dallo spirito di  Coltrane  torna a quello di Duke e poi, quasi  tenendolo per mano, accompagna l’ascoltatore e lo traghetta senza soluzione di continuità verso il secondo brano, un inatteso omaggio a The Sound Of Silence, di Paul Simon.

Stupisce dunque piacevolmente la capacità di La Corte di scivolare con grazia e fluidità e naturalezza, da un profilo musicale all’altro, magari completamente diverso. In questo svolge un ruolo primario ed importante il resto del quintetto, formato oltre che dalla Marciano, di cui dicevamo prima, al sax alto e sopranino,  dal saxofonista tenore Jerry Popolo, da Marco De Tilla al contrabbasso e da Luigi Del Prete alla batteria, tutti “solisti”, quindi, che partecipano in maniera attiva e propositiva al progetto contribuendo in maniera determinante alla sua buona riuscita e nel trasmettere, sebbene attraverso una registrazione in studio, le  atmosfere proprie del vero jazz improvvisato .  In questo primo brano, in particolare, non possiamo non segnalare la presenza, accanto al quintetto, di una vera e propria sezione orchestrale di fiati formata da Francesco Verrengia e Nicola Coppola alla tromba, da Peppe Plaitano al sax tenore, Raffaele Carotenuto al trombone, e Alfonso Deidda al sax baritono.  Di conseguenza, non possiamo non rilevare la massiccia presenza della prestigiosa scuola jazzistica campana e salernitana in particolare, che non finisce mai di evolversi e di stupire.

Ancora arie coltraniane in Unknow Tone, e poi ritorno alla melodia, con l’omaggio a Yesterday, di Paul McCartney, in un’interpretazione rivista in chiave jazzistica elegante e raffinata, scaldata dalle note del sax tenore accompagnato dal piano Fender.

One For McCoy è invece il brano che Alessandro La Corte ha composto in omaggio al grande McCoy Tyner, al cui pianismo egli si rapporta e alla cui scuola musicale La Corte si riferisce costantemente; avendo acquisito un suo stile personale basato su una musicalità sempre aperta e ariosa, gioiosa e solare.  

Chiudono l’album, edito da AlfaMusic Studio e distribuito da Egea, A Live On Keaps  e Blues At 25 CM, due swing che confermano l’abilità del quintetto di interpretare in maniera originale la proposizione compositiva di La Corte e di spaziare agevolmente tra sfumature diverse di orientamenti musicali diversi.   

 

Brani:

1 Smile In Winter
2 The Sound Of Silence
3 Unknow Tone (Annotone)
4 Yesterday
5 One For McCoy
6 Live On Keaps
7 Blues At 25 CM

Musicisti:

Alessandro La Corte – piano e Fender Rhodes
Carla Marciano – alto e sopranino sax
Jerry Popolo – tenor sax
Marco De Tilla – double bass
Gino Del Prete – drums

Special Guest:

Raffaele Carotenuto – trombone on “One For McCoy

Brass Section on “Smile In Winter”:

Francesco Verrengia  – trumpet
Nicola Coppola – trumpet
Carla Marciano – alto sax
Peppe Plaitano – tenor sax
Raffaele Carotenuto – trombone
Alfonso Deidda – baritone sax
Carla Marciano – sopranino sax