Al Teatro Mancinelli il trio di McBride e l’Electric Guitar Quartet di John Patitucci

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Il gremito teatro Mancinelli ha ospitato il 29 dicembre un doppio concerto di grandissimo interesse per il popolo jazz che si trova ad Orvieto.
Dapprima si esibisce il Christian Mc Bride Trio. Che dire di questo fantastico musicista se non che, all’età di 44 anni ha già partecipato all’incisione di più di 300 dischi e che coniuga, suonando il contrabbasso ed il basso elettrico, una tecnica incredibile ed un talento innato che, messi insieme, incantano chi lo ascolta, facendo sembrare semplici dei passaggi musicali che hanno dell’incredibile. Bellissimo il feeling che ha con gli altri due talentuosi membri del suo Trio: con grande affetto ci presenta Jerome Jennings alla batteria e Christian Sands al pianoforte; del primo ci dice di nutrire grande affetto perché quando di un musicista si ammira il modo di suonare, al contempo ne si apprezzano le doti umane e caratteriali; del secondo ci dice che, nonostante la giovane età, ci troviamo dinanzi ad un grandissimo talento che, a breve, diventerà leader di bands a suo nome e che dovremo pagare un ben più alto prezzo per un biglietto di un suo concerto.
Apre con Tangerine, uno standard anni ’40; prosegue con I Guess I Have To Forget, una sua composizione, delicatissima. Scherza sul cd del batterista, nel quale hanno suonato anche lui ed il pianista Sands: dice che se non lo acquisteremo, Jerome si arrabbierà molto, visto che ne ha portate alcune copie appositamente dagli Stati Uniti.
Ci dice che è la quarta volta che ha il piacere di esibirsi ad Umbria Jazz Winter e che Orvieto gli piace moltissimo. Gli piace pensare di condividere il palco di stasera con John Patitucci, collega contrabbassista che definisce amico e fratello, che si esibirà subito dopo di loro.
Ottima la sua Good Morning Honey, suonata magistralmente con l’archetto e dolcissima canzone, sviluppata tra pizzicato di corde e pon pon ad accarezzare i tamburi della batteria.
Gran finale con Car Wash, un brano della disco dance del 1977, magistralmente rivisitato che ha riempito di ritmo l’intera platea, in visibilio.
Cambio palco ed ecco John Patitucci, americano di Brooklyn, ma di origini calabresi che presenta il suo Electric Guitar Quartet: lui al basso elettrico, Adam Rogers e Steve Cardenas alla chitarra elettrica e Ben Perowsky alla batteria ci propongono un repertorio che spazia tra il soul, il bebop, il jazz, il blues ed la fusion.
Patitucci, che ha suonato in maniera stabile con Chick Corea, Wayne Shorter e Roy Haines, mostra la sua grandissima tecnica e versatilità, alternando un basso elettrico a sei corde, con uno a quattro. Ci propongono Band & Brothers, un misto di bebop, blues e soul, entre ci racconta di essersi avvicinato alla musica jazz all’età di 8/9 anni, ascoltando la musica di Monk, del quale interpretano Tricotrico ed Ugly Beauty.
Ed ancora un tributo a B.B. King, non dimenticando Miles Davis e Jack Johnson. E mentre eseguono il blues The Jail, fondono il Jazz con il Rock ‘n Roll con Yes Or No? Chiusura tra gli applausi con I Am In Love… che musica, che serata!