GIOVANNI AMATO: Tromba e ilicorno Compositore di notevole spessore, ottimo arrangiatore, Giovanni Amato è un musicista dotato di uno swing eccezionale unito ad uno scorrevolissimo fraseggio boppistico. Il tocco morbido e potente, la musicalità versatile e spontanea, sono le sue peculiarità. Giovanni Amato presto si appassiona al jazz e intorno ai sedici anni entra a far parte di una jazz band importante quella del noto musicista napoletano Antonio Golino “Elbas Jazz Group”, che si esibisce nei più noti club di Napoli. Ha collaborato con diversi artisti, alcuni anche di fama mondiale quali: Tom Harrell, Lee Konitz, Danilo Perez, Steve Grossman, Gary Peacock, Billy Hart, George Garzone, Jerry Bergonzi, Bob Russo, la Chicago University Band, Diane Schuur, Kirk Lightsey, Vincent Herring, Avishai Cohen, Kevin Mahogany, Richard Galliano, Bob Mover, Gene Jackson, Giovanni Tommaso, Roberto Gatto, Flavio Boltro, Maurizio Gianmarco, Dado Moroni, Rita Marcotulli, Danilo Rea, Nicola Conte, Max Ionata, Antonio Faraò. Ha lavorato (a volte anche in incisioni) con artisti italiani quali Gino Paoli, Gianni Morandi, Laura Pausini, Teresa De Sio, Marina Rei, Fred Bongusto, Gegè Telesforo, Stefano Palatresi, Irene Fargo, Nino Buonocore, Toni Esposito ed Alex Baroni. Ha fatto parte della band che ha accompagnato Mario Biondi nel suo tour di “I love you more”. Nel 2008 viene invitato ad esibisirsi e a presentare il proprio album Organic all’Italian Jazz Festival presso il prestigioso “Ronnie Scott’s Jazz Club di Londra” mentre nel 2009 ha vinto l’Italian Jazz Awards come “Best Jazz Act”. Ha partecipato a otto edizioni dell’Umbria Jazz Festival.
LEO CORRADI: Organo hammond Un talento innato, l’appartenenza alla musica sin dalla primissima infanzia e un notevole bagaglio di conoscenze musicali, sono le principali doti di Leonardo Corradi, che gli addetti ai lavori già conoscono. Uno degli hammondisti più interessanti della scena musicaleche rappresenta oggi una delle più significative novità del jazz italiano. Batterista a soli due anni, passa subito dopo al piano vincendo a otto un concorso per giovani musicisti. La svolta decisiva, quella che gli sta regalando una carriera importante, avviene a 12 anni, quando suo padre lo accompagna a sentire un concerto di Jimmy Smith. In quel momento, colto da una forte ispirazione, decide di passare all’hammond. Di recente Leonardo ha vinto una serie di premi, tra i quali primo posto al Jimmy Woode Award e premio per il miglior talento a Tuscia in Jazz Festival, dove viene giudicato da una commissione composta da grandissimi signori del jazz quali Tony Monaco, Dado Moroni, Bobby Watson, Ray Mantilla, Flavio Boltro, Shawnn Monteiro, Karl Potter, Giorgio Rosciglione, ed Italo Leali, solo per citarne alcuni.
GIANLUCA FIGLIOLA: Chitarra Nato a Napoli si scrive nel 2005 al corso “professional” di chitarra jazz presso la scuola di musica Saint Louis di Roma. Nel 2010 affronta l’esame di diploma affiancato da Pietro Ciancaglini e lo supera con il massimo dei voti. Ha vinto per tre anni consecutivi la borsa di studio come migliore promessa jazz dell’anno. Durante la sua vita professionale ha avuto modo di partecipare a vari eventi musicali tra i quali ricordiamo i più importanti: il concorso “Chicco Bettinardi” di Piacenza sezione solisti , la Rassegna “Jazz Tales” presso la Casa del Jazz di Roma con Marcello Rosa e Filippo la Porta la tournè con Chiara Izzi presso i più famosi locali di jazz di Parigi .Nel 2010 si classifica al 2° posto al concorso di chitarra “Eddie Lang” presieduto da Jim Hall nell’ambito dell’ “Eddie Lang Festival” di Monteroduni. Durante il festival ha suonato con Umberto Fiorentino, Dado Moroni, Salvatore Bonafede, Curtis Lundy o Suona con Marcello Rosa e al fianco di musicisti quali Aldo Bassi, Elvio Ghigliordini, Marco Spedaliere, Pier Paolo Bisogno, Paolo Tombolesi, Marco Siniscalco, Marco Valeri. La stampa ha presentato Gianluca come “giovane talento che fa dei suoi punti di forza la straordinaria padronanza dello strumento e la fluidità del fraseggio
FRANCESCO CINIGLIO: Batteria Napoletano con un lungo soggiorno a NY che gli consente la possibilità di aggiornarsi sul classico ma innovativo stile del drummer statunitense, è oggi considerato tra i più versatili batteristi che nel tempo non farà dimenticare per la tecnica e la maestria i grandi nomi della batteria italiana ed estere ed ha già al suo attivo importanti esperienze artistiche. Fra i modelli e i musicisti di riferimento di Ciniglio ci sono di sicuro “tutti quelli che mi faceva ascoltare mio padre da piccolo: Pat Metheny, Bill Evans, Michael Brecker, John Patitucci”, ma intrapreso il proprio percorso musicale il giovane batterista ha cominciato a costruire il suo linguaggio ascoltando musicisti come Brian Blade, Bill Stewart, Antonio Sanchez, Kevin Hays, Aaron Goldberg, John Scofield, David Binney, Scott Colley e molti altri. Francesco Ciniglio è un talento naturale, che inizia a suonare la batteria a soli 6 anni sotto la guida del Maestro Sergio Di Natale. Dopo essersi trasferito a New York nel 2010, ha studiato con Greg Hutchinson, John Patitucci e Fred Hersch e condiviso il palco con Aaron Parks, Dayna Stephens, Joe Sanders, Donny McCaslin, Scott Colley, Sheila Jordan, John Ellis, Peter Slavov, Mark Sherman , Vincent Gardner, Wayne Tucker, Alan Hampton, Harish Raghavan, Ari Roland, Mike Karn e Cyrille Aimee per citarne alcuni. Si è laureato in Jazz presso il City College di New York nel maggio 2014 e ora è un musicista itinerante, dividendosi tra New York e Roma. Noto alle platee nazionali ed internazionali e presente nelle programmazioni dei maggiori festival jazz!