4 Compositions (Ulrichsberg) 2005 Phonomanie VIII

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L’unicita’ di Anthony Braxton risiede spesso in un misto di radicalismo progressista e tradizionalismo e questo consistente box di quattro performance e’ forse il documento che meglio avvalora la mia opinione. I contenuti e le relative modalita’ espressive ne fanno un caposaldo sintetico del rinnovamento estetico e sistematico che pervade il corpus e gli interessi dell’ultimo Braxton, uno dei pochi giganti “anziani” della creativa contemporanea ancora in grado di camminare senza bastone e di andare a ficcare il naso li’ dove meno te l’aspetti. Il 2005 e’ stato l’anno del suo sessantesimo compleanno e lui ha pensato bene di animare la festa jammando con i cacofonici power electronics dei Wolf Eyes sul palco del festival International de Musique Actuelle di Victoriaville, esibizione che ha lasciato il segno non tanto per la qualita’ della proposta (a elettroshock del genere c’erano arrivati una decade prima i Borbetomagus insieme ai Voice Crack) quanto per la disinvoltura e il piacere manifesto del “professore” nell’attizzare i clangori industriali e lo spirito trash-anarcoide del trio di Ann Arbor. Un paio di settimane piu’ tardi Braxton sbarcava in Austria per presenziare al prestigioso festival Jazzatelier di Ulrichsberg, due concerti e quattro set (eseguiti il 18 e il 19 giugno) con cui Braxton ha continuato a spiazzare sia il pubblico sia i propri collaboratori, soprattutto l’ensemble di casa, provvisto di pochissimo tempo per assuefarsi alla fantomatica direzione tricentrica, tattica braxtoniana deputata alla liberazione del direttore e dei musicisti dai vincoli della reciproca sudditanza e correlazione gerarchica. La composizione No. 301 e’ un primo consistente assaggio di una dozzina di opere scritte per solo piano (nelle intenzioni di Braxton destinate ad essere prossimamente pubblicate), eseguita dalla pianista belga Genevieve Foccroulle. Esteticamente ispirata ai dettami “dodecafonici” e “seriali” di Webern, Schoenberg e Stockhausen ma trattata secondo lo spirito aleatorio e timbrico di Lutoslawski, Cage e Tudor, la suite incarna l’essenza costruttivistica e matematica della musica di Braxton nella relazione tra intervalli e catene timbrico-tonali, svolgendosi tra accelerazioni e rallentamenti ritmici. Nel terzo disco la composizione No. 323a e’ eseguita da un trio composto da Braxton, il fido trombettista Taylor Ho Bynum e il percussionista Aaron Siegel. Il nucleo elettroacustico ed elettronico (poco invasivo, a dire il vero) del brano testimonia l’interesse abbastanza assiduo (ma recente) di Braxton per questo specifico settore del suono, un campo esplorativo denominato e teorizzato dal Nostro come Diamond Curtain Wall Music quantunque il succo formale di tutto cio’ sia rintracciabile nelle esperienze improvvisative ed elettroacustiche della scuola britannica degli anni Ottanta. Piu’ interessanti e originali sono il secondo e il quarto disco del box, dove al leader e ai solisti prima citati si affianca l’Urlichsberg Tri-Centric Ensemble. La strategia della triplice conduzione (a quella principale sia allinea e si distacca simultaneamente la seconda, mentre la terza opera completamente per conto proprio) consente l’opportunita’ di fondere scrittura e improvvisazione nella maniera piu’ naturale e assoluta, dando facolta’ (e liberta’) creative non solo al collettivo e ai singoli musicisti ma anche ad ognuno dei tre direttori. Per capirci, si tratta di musica orchestrale incapsulata in cellule sinfoniche e astrattamente melodiche ma i risvolti improvvisativi, la consistenza dei nuovi arrangiamenti e i cambi di rotta assecondati dalla strategia della triplice direzione possono essere confrontati con le precedenti versioni discografiche delle composizioni No. 96, No. 169 e No. 147, dei capisaldi altrove elaborati da Braxton con formazioni piu’ ridotte, qui banchi di prova che danno la cifra di come Braxton abbia saputo adattare le idee creative della musica d’avanguardia eurostatunitense ai canoni dell’afroamerica con estremo rigore e forse meglio di qualsiasi altro esponente dell’AACM.


 


 



Voto: 8/10


Genere: Contemporary / Impro Jazz Conduction


 


 


 



Musicisti:


Disc 1


Genevieve Foccroulle (piano).


Disc 2


Anthony Braxton (reeds, electronics, main conductor); Taylor Ho Bynum (synchronous conductor); Aaron Siegel (polarity conductor); Genevieve Foccroulle (piano); Judith Lehner (clarinet, bass clarinet); Benjamin Weidekamp  (alto sax, clarinet); Tanja Feichtmair (alto sax, bass clarinet); Boris Hauf  (sopr. / ten. / bar. sax); Lorenz Raab (trumpet); Berti Mutter (trombone, euphonium); Ali Angerer (tuba); Burkhard Stangl (electric guitar); Joanna Lewis, Anne Harvey-Nagl (violin); Elaine Koene (viola); Romand Schueler (cello); Hannes Enzlberger (doublebass).


Disc 3


Anthony Braxton (reeds, electronics);Taylor Ho Bynum (trumpet); Aaron Siegel (percussions).


Disc 4
(stessa formazione di Disc 2).


 


 


 




Brani:


Disc 1


01. Composition No. 301 For Solo Piano [34:53]


Disc 2


01. Compositions No. 96 + 134 (Tri-Centric Version) [56:05]


Disc 3


01. Composition No. 323a [47:20]


Disc 4


01. Compositions No. 169 + 147 (Tri-Centric Version) [64:54]


 


 



 




Links:


Leo Records: www.leorecords.com


Anthony Braxton And The Tri-Centric Foundation: www.wesleyan.edu/music/braxton/

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