Dalla Calabria il nuovo sound folk-pop

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Ha ventitre anni ed e’ originaria della Calabria la nuova promessa del folk-pop italiano. Stiamo parlando di Ylenia Lucisano, giovane (e bella) cantautrice di stampo  mediterraneo, che sta pian piano trasformando in realta’ il suo principale sogno: fare della musica una professione. Un’ambizione nata molto presto, all’eta’ di dieci anni, quando Ylenia era solita esibirsi nei locali di provincia accompagnata al pianoforte dal papa’. E’ solo dopo il conseguimento del diploma, pero’, che Ylenia decide di seguire in tutto e per tutto la sua vena artistica, trasferendosi prima a Roma, dove inizia a  studiare musica, e poi a Milano, dove tuttora vive, facendosi cosi’ notare  nell’ambiente discografico. 

L’esordio nella discografia di Ylenia Lucisano risale ad inizio estate con il brano  “Quando non c’eri” (testo di Ylenia Lucisano – musica di Ylenia Lucisano e Lorenzo  Ferretti), disponibile in digital download e su tutte le piattaforme streaming  (distribuito da Artist First). Mentre “Movt Movt” e’ il titolo del nuovo brano in dialetto calabrese, con cui la  cantautrice si e’ esibita il 13 agosto al “Taranta e Dintorni” di Squillace (Catanzaro) ed il 20 agosto al “Gran Premio Manente” di Santa Severina (Crotone) e che proporra’ anche il prossimo 21 settembre al “Colori, Sapori eamp; Musiche della Magna Grecia” di Pieve Emanuele (Milano).

Ylenia Lucisano ha recentemente ricevuto il Premio AFI come giovane artista emergente italiana al Festival Internazionale della Musica Italiana di Bruxelles e il “Premio Euromediterraneo”, conferito agli artisti calabresi che si distinguono nel mondo.

 

 

 

S.C.: Ylenia, due parole per introdurci il tuo brano d’esordio “Quando non c’eri”…

Y.L.: “Quando non c’eri” e’ una canzone pop, dall’atmosfera allegra e solare, che racconta l’incontro con l’anima gemella e il cambiamento che avviene quando si trova la persona capace di trasmettere gioia ed entusiasmo. Tengo a precisare che alla realizzazione del brano hanno collaborato Lorenzo Ferretti (produttore artistico) e i musicisti Massimiliano Vitale (chitarre), Giancarlo Bonfa’ (piano), Ivan Lo Giusto (basso) e Luca Rimoldi (batteria). Il brano e’ stato registrato, mixato e masterizzato da Andrea Cataldo al Pressure Level Studio di  Milano. E’ stato anche realizzato il video di “Quando non c’eri”, diretto da Diego Ricci e realizzato da  Quelquechose (factory creativa coordinata dal regista Marco Pozzi), con la collaborazione di Federico Monti
(montatore) e Alessandro Mapelli (post-produzione), video particolarissimo in quanto girato nella splendida cornice della laguna veneziana.

 

Nel corso degli appuntamenti estivi di “Calabriasona”, circuito dedicato alla musica folk calabrese, hai invece presentato il tuo nuovo singolo intitolato “Movt Movt”…

“Movt Movt” (in italiano “Muoviti Muoviti”) e’ il titolo del mio nuovo brano che canto in dialetto calabrese. Sono soddisfatta perche’ sono davvero riuscita ad inquadrare il genere musicale che piu’ mi si addice, mi sto riferendo naturalmente alle sonorita’ del folk-pop, che amo in modo particolare. Quindi vorrei poter continuare in questa direzione.


Pare che le canzoni dialettali stiano spopolando nell’ambito del cantautorato italiano. Tu hai scelto il dialetto calabrese…

Scelta che puo’ sembrare quasi obbligata, viste le mie origini. In realta’ e’ stata una sorta di scommessa: nessun artista, almeno di un certo livello, si e’ finora esibito in dialetto calabrese e cio’ rappresenta una novita’ in questo senso. Speriamo che alla gente piaccia.

Sei cantautrice, come nascono i tuoi brani?

Scrivere canzoni per me e’ innanzitutto qualcosa di liberatorio. Compongo spesso per combattere i pensieri o le immagini negative che possono affliggere le nostre giornate. Ecco perche’ i miei brani sono per lo piu’ carichi di positivita’. Ho sempre concepito la musica come una via d’uscita per le giornate no. E’ un pò quello che mi accade ascoltando la musica di altri autori.

 

Quali sono i tuoi artisti preferiti?

Amo il cantautorato, un nome su tutti De Gregori. Per la parte moderna mi piace ascoltare Jovanotti, trovo che i suoi brani siano splendidi. Oppure tutta la musica stile anni Sessanta, foriera di quella semplicita’ che oggigiorno manca. Purtroppo, pero’, il pop e la musica d’autore, che poi rappresentano il genere italiano per eccellenza, attualmente non funzionano molto.

 

E cosa va oggi?

Decisamente il rap, abbastanza lontano da miei gusti.

 

Moreno?

Lui in realta’ non mi dispiace, lo trovo quasi dolce nei suoi modi di fare; i rapper, in genere, sono molto piu’ “duri”.

 

Non hai paura di intraprendere la carriera musicale in un momento in cui la discografia risulta in crisi?

Non provo paura in quanto penso che nel mondo della musica vince chi mostra maggiore determinazione, una sorta di lotta darwiniana insomma.

 

C’e’ una canzone che hai scritto a cui ti senti particolarmente legata?

Si intitola “Prima di toccare le nuvole”, l’ho composta quando avevo diciotto anni. In un certo senso anticipa il mio ingresso nel mondo della musica, per me un vero e proprio sogno che si sta realizzando.

 

Progetti per il futuro?

Entro settembre prevedo l’uscita di un altro singolo. Per l’album, invece, bisognera’ aspettare la primavera 2014. Ma vado con calma. Non ho nessuna fretta. Intanto mi godo questo bel momento, perche’ sento di aver  finalmente trovato la mia strada.