Wunderkammer, la “stanza dei desideri” all’Orsara Jazz Festival

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Quasi sempre si associa l’apprendimento del “violino” ad una pratica tra le piu’ ardue e difficoltose. Pensiamo a cosa significhi poi avvicinarsi allo studio del contrabbasso, uno strumento “tecnicamente” simile al violino ma aggravato dalla sua dimensione insolita, quasi ostica, complicata dall’essere comunque uno strumento musicale – quindi, per sua natura, molto delicato – difficoltoso anche semplicemente nel trasporto. Troppo spesso questo affascinante strumento e’ stato sottovalutato, considerato uno strumento prettamente ritmico, di accompagnamento, che molti ascoltano inconsciamente, quasi senza prestare attenzione diretta al suo apporto melodico ed armonico.

Rino Zurzolo
e’ uno dei pochi contrabbassisti capace di spostare l’asse dell’attenzione per il suono del proprio strumento verso la dimensione da protagonista che merita.
Grazie ai suoi studi classici al conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli, alle molteplici ed innumerevoli collaborazioni con i piu’ grandi musicisti nei diversi ambiti della musica, dal pop al jazz, dalla musica classica a quella etnica e popolare, Rino Zurzolo ha maturato un vasto bagaglio culturale ed un’esperienza molto variegata, tali da consentirgli di confrontarsi in qualsiasi contesto con ogni situazione musicale e di presentarsi, a pieno titolo, in veste di band leader in molti progetti ambiziosi. Com’era stato fin da neodiplomato con il gruppo Rino Zurzolo Jazz da Camera, in cui iniziava a confrontare il linguaggio del jazz con le sue origini mediterranee ed il suo ampio bagaglio culturale, fatto di studi classici, e ne aveva ricavato un nuovo modo di esprimersi, del tutto personale, che alterna con saggezza, equilibrio e gusto estetico, l’uso dell’archetto a quello del pizzico.
Interessante quindi osservare le sinergie tra i diversi generi musicali che ancora una volta e’ possibile trovare in questo Wunderkammer, uno dei suoi progetti piu’ recenti, in cui crea un’immaginaria “stanza delle meraviglie” in cui avvicina il linguaggio del jazz e della fusion alle sonorita’ etniche africane e orientali, passando per il blues e per sonorita’ oniriche mediterranee che sfiorano i filoni musicali new age.
Contrariamente a moltissimi altri suoi colleghi, che sfornano un disco all’anno, ancorche’ striminzito, per meri scopi commerciali, Zurzolo presenta i propri album – anche a grande distanza di tempo l’uno dall’altro – quando la creativita’ – progetto, composizione, studio e registrazione – permettano la creazione di un prodotto completo e ri-finito, costituito con la partecipazione di collaboratori scelti con attenzione per le caratteristiche peculiari di ciascuno e con il numero di brani funzionale alla completa espressione del concetto che ha dato luogo all’idea iniziale. In questo caso ben quindici brani, per lo piu’ originali, ed eseguiti con l’ausilio di alcuni artisti tra i piu’ significativi della scena jazzistica contemporanea non solo partenopea, capaci di apportare un valore aggiunto non trascurabile all’intero progetto.
Come – tanto per cominciare – James Senese, gran maestro ed inventore della fusion partenopea, Joe Amoruso, capace di plasmare la colonna sonora dei sogni piu’ leggeri, a Tullio De Piscopo, che domina il tempo e disegna i ritmi sui quali si dipanano le improvvisazioni melodiche; quasi superfluo sottolineare l’afflato artistico che li lega fin dai tempi della collaborazione con Pino Daniele, che ha segnato una lunga e fortunata stagione dalle loro carriere.
Ma da non trascurare sono ancora la verve ritmica di Ciccio Merolla, mago delle percussioni mediterranee, la dinamica freschezza del jazz del pianista Pino Iodice, di Riccardo Zappa, chitarrista dal cognome quantomeno “impegnativo”, del batterista Mariano Barba, del trombonista Roberto Schiano, la magia della tromba di Francois Chassagnite, il ricorrente incanto del flauto di Valentina Crimaldi. E con il cameo dell’impagabile voce del compianto Andrea Parodi, a ricreare le irripetibili atmosfere e le classiche sonorita’ della cultura sarda.

Viene quindi quasi spontaneo chiedersi quale sara’ la “camera delle meraviglie” che Rino Zurzolo proporra’ nella serata a lui dedicata all’
Orsara Jazz Festival 2012.
E’ anzitutto in parte rinnovata l’ensemble che Zurzolo ha riunito per l’appuntamento coi suoi sostenitori al prestigioso Festival foggiano.
Al piano e’ attesa
Elisabetta Serio, sempre piu’ apprezzata grazie al costante percorso di ricerca e rinnovamento ed alla progressiva maturazione della sua proposta artistica. Reduce da una recente fortunata partecipazione alla rassegna Sant’Elmo Estate 2012 di Napoli e dall’ottimo successo a seguito della partecipazione, per il secondo anno consecutivo, al Jazz Waves Festival 2012 di Sapri, la Serio ha recentemente conseguito il premio Lucca Donna in Jazz 2011.
Incaricato della sezione fiati e’ Riccardo Veno accanto a Gianfranco Campagnoli alla tromba ed alla riconfermata Valentina Crimaldi al flauto. Riconferma anche per Ciccio Merolla alle percussioni accanto a un inedito Toni Mambelli alla batteria.

Appuntamento quindi per la sera del 3 agosto, alle ore 22.00, all’Orsara Jazz Festival 2012 con la “wunderkammer” di Rino Zurzolo Ensemble.


Musicisti:


Rino Zurzolo – contrabbasso
Andrea Parodi – voce
Valentina Crimaldi – flauti
Francois Chassagnite – tromba
Marcello Ciampa – corno inglese
James Senese – sax soprano
Roberto Schiano – trombone
Joe Amoruso – tastiere
Pino Jodice – piano
Riccardo Zappa – chitarra
Mariano Barba – batteria
Tullio De Piscopo – batteria
Michele Vurchio – percussioni
Ciccio Merolla – percussioni


Brani:

01) Kantu Nou
02) Alkindi
03) Essere
04) Garcilaso
05) Rosa Mystica
06) Vita
07) Disitzzu ‘e mare
08) Albero Cosmico
09) Sentire
10) La stanza della Fenice
11) Grand Tour
12) Castillana
13) Papiri
14) Intendere
15) Wunderkammer

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