VICENZA JAZZ 2011: delude Steve Coleman, ma c’e’ Locke

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La grande attesa sul palco del Comunale di Steve Coleman e’ stata premiata con una sonora delusione. Ai tempi della sperimentazione dell’M-Base, Coleman e’ stato etichettato come innovatore, e sulla scia di questo movimento ha in effetti creato non poche rivoluzioni nel modo di “pensare” la musica. Asseriva infatti di preoccuparsi soprattutto di “rendere l’uso della musica come un linguaggio di simboli sonori da usare per esprimere la natura dell’esistenza umana”. E seguendo questa vena di filosofica ispirazione si e’ avvicinato alla tradizione africana per approdare a quest’ultimo progetto: cercare affinita’ tra la musica e le stelle. L’energia della musica infatti, attiva la vibrazione cosmica che contagia il fluido magnetico della vita sulla terra, in tutti i sensi. Da qui il titolo del concerto: Astronomical/Astrological Music Project.


Ma purtroppo dopo l’intro iniziale, sospeso nell’attesa di qualcosa di travolgente, nulla e’ arrivato a sostegno delle aspettative.


La band e’ assolutamente priva di suono rappresentativo, le voci sembrano isolate pur decantando melodie armoniose, freddi e distaccati sembravano esibirsi in comune tonalita’ ma in singole performance. Una sensazione di freddezza che poco inneggia all’energia della vita.


Il monotono e monocromo accompagnamento ritmico del piano e del basso hanno infine perpetrato una ridondanza piatta escludendo qualunque guizzo espressivo o creativo.



 


Molto piu’ dialogante, il progetto del trio successivo, sax, piano e vibrafono ha maggiormente mosso gli animi. Joe Locke con il suo vibrafono, saltellando sul palco ha srotolato un tappeto di suoni fatati che andavano ad incontrare arditi squilli di tromba del nostro Rosario Giuliani, per finire reimpastati e reinseriti nella conversazione da Dado Moroni. Seppur manifestando una maggiore coerenza nell’andamento sonoro e ritmico, la percezione finale e’ stata quella di un ensemble tanto controllato da sembrare ovattato.



 


Neo di questa rassegna sono i tempi accavallati delle diverse performance e le location troppo distanti. Tant’e’ che stavolta giungiamo al Chiostro di Santa Corona quando e’ gia’ tutto finito.


Si conclude cosi’ questa terza giornata del nostro tuor d’ascolto, con una serata non proprio esaltante, sotto diversi punti di vista. Confidiamo nella programmazione del Festival che e’ comunque molto varia e di alto livello.





 


Vicenza, 9 maggio 2011



 


Teatro Comunale: Steve Coleman eamp; Five Elements, Astronomical/Astrological Music Project; Locke, Giuliani, Moroni Trio



 


Panic Jazz Cafe’ Trivellato (Chiostro di Santa Corona): Martin Wind Quartet

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