Continua “INCROCI SONORI”, kermesse di jazz e dintorni, per la direzione artistica di Michele Solipano, al MAV – Museo Archeologico Virtuale (Via IV Novembre n. 44 – Ercolano, Napoli, 081/19806511), venerdi’ 13.04.2012, ore 21:00, con il concerto di 6 in jazz – Tributo a Lucio Battisti.
Info e prevendite: 081/8038382, 081/7611221, 081/5519188, 081/2561537, 081/7767362. Ingresso al concerto: 16,00 € + 2,00 € di prevendita.
Apre la serata l’esibizione del giovane chitarrista e compositore napoletano ANDREA CASSESE con il suo sound in bilico tra nuance pop, cantautorali e jazz, tra cover e compisizioni originali.
La Formazione: Sandro Deidda al sax tenore e soprano, Alessandro Castiglione alla chitarra, Guglielmo Guglielmi al pianoforte e fender rhodes, Pierpaolo Bisogno al vibrafono, vibrandoneon e percussioni, Aldo Vigorito al contrabbasso, Giuseppe La Pusata alla batteria.
Dopo il buon esito della prima serata di “Incroci Sonori”, manifestazione voluta da Michele Solipano, col patrocinio della Provincia di Napoli, del Comune di Ercolano, della Fondazione C.I.V.E.S. e della stessa associazione “Incroci Sonori”, al MAV di Ercolano il secondo imperdibile appuntamento e’ con un live concert, tributo ai maggiori successi di Lucio Battisti rivissuti secondo un jazz mood. Un ponte tra la canzone d’autore, il pop per eccellenza, quello della leggendaria coppia Battisti-Mogol, e la veste sonora jazz, la rivisitazione inedita di 6 musicisti doc che si cimentano, da una parte, con un repertorio di musica leggera italiana tra i piu’ noti e, dall’altra, con la loro estrazione jazzistica, secondo un progetto di ricerca e sperimentazione, di fusione di generi, per non dire di abbattimento degli steccati esistenti tra le varie declinazioni musicali. Iter artistico, questo, che ha dato vita al cd “Tributo a Lucio Battisti”, un omaggio alla musica del grande cantautore di Poggio Bustone, in usicta il 2 aprile per ITINERA, l’etichetta di Pomigliano Jazz, distribuito da Egea e registrato presso Hypnocampo studio a Napoli nel settembre del 2010.
L’intento del sestetto jazz e’ quello di dar voce alle emozioni che un paroliere/compositore come Mogol e un interprete della qualita’ di Battisti hanno saputo, coniugando qualita’ artistica e consenso poplare, sortire tra il grande pubblico nel corso di decenni, riuscendo a far cantare i propri pezzi a intere generazioni, l’una dopo l’altra. Se dunque non e’ difficile gudagnare l’approvazione degli ascoltatori tra cui riecheggiano ancora motivi, armonie, melodie e suoni conosciuti, non e’ altrettanto semplice rimanere fedeli agli originali, senza pero’ rinunciare alla voglia di dire la propria.
Questa band, che coniuga alcune tra le voci piu’ interessanti della scuola salernitana di jazz, come Deidda, Guglielmi, Bisogno e Vigorito, con esponenti di rilievo della scena jazz napoletana, quali Castiglione e La Pusata, ha il merito di tener vivo un ottimo dialogo musicale al suo interno e, al contempo, di essere in grado di leggere evergreen della musica leggera nostrana, come Emozioni, Perche’ No, Amarsi un po’, I Giardini di Marzo, Prendila Cosi’, Con il Nastro Rosa, Si’ Viaggiare, Aver Paura di Innamorarsi Troppo, quali standard di un genere da approcciare col dovuto ‘rispetto filologico’, ma con cui potersi misurare in una reinvenzione secondo le proprie ascendenze e frequentazioni musicali. E parlando ovviamente di jazz, la rilettura di cover pop non poteva non essere alla luce di estro, virtuosismo, improvvisazione, vocalita’ degli strumenti laddove, venendo meno l’elemento chiave della voce, fulcro della forma canzone, si doveva supplire a questa mancanza con variazioni di registro, improvvisazioni, forte sintassi sonora, ampia e strutturata gamma ritmica, virtuosismo tecnico, appasionata interpretazione strumentale, in grado di far dimenticare la mancanza delle parole. Una sottrazione felice, percio’, che non fa sentire un vuoto, ma fa apprezzare la ‘cantabilita” di pezzi la cui musica gia’ basta per renderli riconoscibili e amati. Una celebrazione della canzone senza parole, cosi’ si potrebbe definire, l’operazione portata a buon fine dai sei strumetisti nelle otto tracce di questo nuovo album, ripensate con eleganza e sensibilta’, senza tradire il ‘refrain emotivo’ da cui partivano Battisti e Mogol per le loro creazioni tra gli anni ’70 e ’80. Un disco e un progetto live, quindi, che, per un verso, sono fatti di intramontabili standards italiani, per un altro, sicuramente di musica jazz; un travaso delle influenze dell’una categoria musicale nella matrice dell’altra, un modo per il jazz di calarsi nella semplice bellezza degli arranigamenti della canzone pop. Un accostamento di due piani sonori differenti tutto da ascoltare, soprattutto dal vivo.
La prossima data di “Incroci Sonori”, sabato 28 aprile, vedra’ protagonista ENZO PIETROPAOLI in 4et che presentera’ dal vivo il suo nuovo progetto “YATRA”.
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