Venerdi 8 maggio alle ore 21 al Dejavu’ ArtAppArt di Pozzuoli si terrà il concerto di Maldestro che proporrà per la prima volta il live con i brani del suo album d’esordio “Non trovo le parole”, un progetto discografico che contiene versi che, pur sviluppandosi nella forma tipica della ballata, raccontano l’amore, la rabbia, la speranza, il disagio e la disperata voglia di vivere di un giovane poeta dei nostri tempi.
Maldestro, nome d’arte di Antontio Prestieri, ha trenta anni, napoletano, scrive e canta le sue canzoni, è stato il cantautore rivelazione del 2013 con il brano “Sopra il tetto del Comune” storia di un operaio licenziato che cerca soluzione ai suoi problemi arrampicandosi sul municipio. La canzone, inviata quasi per scommessa ai più importanti Premi musicali italiani, ne ha fatto man bassa (Premio Ciampi, Premio De André, SIAE, AFI e Musicultura 2014).
Maldestro si avvicina al pianoforte a nove anni, lasciato poi per approfondire gli studi di teatro. Ma la musica è una passione che gli rinasce, come sfogo di una creatività effervescente e come contrapposizione ad una vita non proprio pianeggiante. Imbraccia la chitarra e libera le proprie liriche, di una profondità e di una poesia rare in una generazione cresciuta a suon di talent show, di cui egli è esatto contrario; tanto la superficialità e l’estetica prevalgono nei primi, tanto il messaggio, la concretezza, la visione lucida ma piena di vita sono il cuore della sua musica. E di concretezza Maldestro ne ha dovuta mettere – molta – in campo da subito, nella sua vita. Come è noto ormai, il suo cognome è uno di quelli di cui o ci si vanta o vi si sfugge. Nato a Scampia, figlio dell’ex boss Tommaso Prestieri, grazie alla madre vi si allontana. E proprio a quest’ultima sono dedicate parole bellissime con la poesia “Occhi di madre” presente nel booklet del disco (“Ti ho preso la mano occhi di madre, quando la mia era minuta e di piuma…”). Mantiene il suo cognome, pur avendo ripudiato l’appartenenza a quel mondo.
Da Anni Maldestro è impegnato sui temi della legalità e della sensibilizzazione dei giovani, sull’importanza della cultura come fulcro su cui lavorare per sconfiggere la criminalità organizzata. Incarna uno degli esempi più importanti di come, pur nascendo in contesti sociali estremamente difficili, sia possibile liberarsi dalle catene del destino scritto, del crimine come unica via percorribile.
Dimmi come ti posso amare è il singolo del disco e beneficia di un videoclip : https://www.youtube.com/watch?v=ZRav3Lv9wuQ
Ore 21. Dejavu’ ArtAppArt , via Campi Flegrei, 1
A seguire Dj Set Patatrack present: Raf Parola & Home Boys
Free Entry .
Info e Prenotazioni 081-5265902