E’quando tutto ci sembra gia’ fatto, definito che nn si puo’ cambiare, che esce veramente quello che siamo. E allora lasciare tutto quello che e’ stato, tutto quello che siamo stati fino a quel momento per cio’ che si chiama “domani” e’ un atto di coraggio . C’e’ chi ha la voglia di sapere come sara’ e chi semplicemente si ferma a quello che gia’ sa. “Vattene” da tutto questo, non ti voltare, vai a cercare quello che vuoi realmente da un’altra parte come se iniziassi da oggi, come se “ieri” non ci fossi mai stato.
Ad Andrea piace semplicemente giocare con le parole e con le note, cercare la melodia e dire cose che sente anche se magari per qualcuno possono non avere senso. Tutto parte da un pensiero, da qualcosa che vede, da una sensazione, da qualcosa che colpisce, sconvolge o che piace ; tutto parte dalla melodia che deve essere capace di rendere colorato quello che magari non lo e’, felice quello che magari e’ triste; tutto parte dalla voglia di far stare bene chi ascolta, dal non essere banale anche se si racconta di qualcosa di gia’ conosciuto. Ogni volta parte da tutto questo!
Nasce a Sondrio in un giorno in cui c’erano 2 metri e mezzo di neve e da quel giorno sono cresce in mezzo alla musica perche’ se la ritrova addosso. Canta, costruisce batterie con fustini del Dixan, suona tastiere giocattolo o chitarre 100 volte piu’ grandi lui. Comincia lo studio della musica e del pianoforte, e all’eta’ di 13 anni comincia a sentire il bisogno di scrivere qualcosa di proprio, di cominciare a scrivere le prime parole e di poter dare a loro un suono, di scrivere semplicemente una canzone. Freddy mercury, i cantautori italiani da De Gregori a De Andre’ passando per Vasco Rossi, o Bob Dylan, i Beatles e i Rolling Stones, i Pink Floyd sono i suoi riferimenti. Negli anni del Liceo l’incontro con Abi il coautore dei testi e delle musiche di Kiero. C’e’ gente che si cerca e non si trova per tutta la vita, c’e’ gente che poi invece quando si prende non si lascia piu’, e con Abi e’ stato cosi’. Kiero e “Jimmi”, detto cosi’ perche’ suona come Hendrix cominciano chilometro dopo chilometro a correre dietro al sogno, dietro a quell’idea di poter suonare un giorno le loro canzoni. Chilometri passati in autostrada per raggiungere locali dove suonare piuttosto che i migliaia di concorsi e festival che popolano la nostra penisola; e ogni volta un sogno nel cuore che ad ogni battito vuole volare, e ogni volta una speranza e qualche volta la delusione per una serata che non e’ andata come doveva andare, ma il giorno dopo gia’ pronti a sorridere nuovamente alla musica. Poi, nel 2009 al Premio Donida vince il premio della critica di Mogol, lavora alle sue canzoni e ne porta una, Superlovers, al 54 Festival di Castrocaro 2011 e, in prima serata su RAI 1, si aggiudica la vittoria assoluta.
ufficio stampa