Lo Spring Tour italiano si conclude al Teatro Summarte

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Serata prefestiva di grande spessore musicale quella del 15 aprile al Teatro Summarte di Somma Vesuviana per la 3° edizione della rassegna Jazz&Baccalà e l’evento extra cartellone del Peter Martin Trio con Elio Coppola e Giuseppe Venezia.

Peter Martin in Europa per proporre il suo ultimo lavoro discografico “What lies ahead” inciso negli States con il suo trio composto da Reuben Rogers e Greg Hutchinson, ha visto nelle date italiane l’accompagnamento di Elio Coppola alla batteria e Giuseppe Venezia al contrabbasso.

Lo Spring Tour di Peter Martin si è concluso a Somma Vesuviana con un concerto nell’ambito della rassegna Jazz&Baccalà grazie al direttore artistico Elio Coppola.

Nel concerto si evidenzia l’interplay con i musicisti italiani, reduci dalle serate promozionali, dove la ricerca di un equilibrio tra i tre è sempre palpabile e si traduce in un affiatamento percepibile ad ogni singola nota.

Martin offre al pubblico sommese una musicalità a tutto tondo, con il mainstream americano che la fa da padrone, seppur attraversando sonorità tra jazz, funky e latin jazz.

Elio Coppola e Giuseppe Venezia non si lasciano intimidire dal big della musica d’oltreoceano, divenendo parte attiva nella descrizione del disegno musicale dei brani proposti.

In apertura del concerto il trio pervade il teatro con uno swing frizzante, seguito dal brano In a Mellow tone di Duke Ellington inserito nell’album, in cui Martin si muove con scioltezza tra le note, come un abito che gli calza a pennello. Uno stile personale, quello del pianista americano, che lascia ai compresenti sul palco la libertà di esprimersi attraverso ampi passaggi di melodie portanti. Occhieggiano le note di Harlem dentro un largo mood dal piacevole ascolto.

Il brano più caratteristico è sicuramente Broadmor, quartiere di New Orleans, città natale di Martin, dal ritmo molto particolare, che il pubblico apprezza accompagnandolo con il battito delle mani. Il groove sa di “people walking on the road” sottolineato dal progressive blues che si distende in ampi respiri tra lo swing ed il mainstrean. Decisivo ed incisivo l’intervento di Coppola alla batteria, in uno sfavillante assolo giocato tra piatti e rullante.

Clapper Dapper può considerarsi il brano dove Martin esprime meglio il suo pianismo, in quanto lo swing incalzante viene eseguito con la doppia melodia al piano, dove la mano sinistra ne esegue una in contrappunto con la mano destra, il risultato è un suono doppio, come due pianoforti che suonano insieme. Degna di nota la bella digressione di Venezia al contrabbasso, seguita da uno scambio ritmico-melodico tra il piano e la batteria. Anche qui il ritmo viene accompagnato dal pubblico.

Dedicato a Miles Davis e Bill Evan il dolcissimo brano Flamingo Sketches, mentre Cuba-New Orleans è una elegante bossanova con risvolti swing, un altro cavallo di battaglia di Martin, che propone spesso nei suoi concerti.

Una serata di alto godimento musicale, dove il trio riesce ad esprimere un sound composito, caldo e appassionato, dalla coinvolgente concretezza d’insieme. Martin riesce a dare brillantezza ad ogni nota che al pianoforte sembra appena accennata, mentre la sezione ritmica di Venezia e Coppola riescono a supportare con brio e professionalità l’espressività del pianista americano.

 

Foto: Pasquale Fabrizio Amodeo