Trovare un aggettivo per definire un disco non e’ mai semplice, ma per House Of Cards di Fulvio Sigurta’ e’ stato spontaneo: maturo! Un album che mostra tutte le sue qualita’ in maniera diretta. Anche il titolo e’ stato scelto con oculatezza, una metafora per rappresentare il periodo difficile che stiamo vivendo, non solo in Italia ma anche nel resto del mondo, una dichiarazione concisa sull’attuale crisi politica che condiziona tutti i settori della vita e, ovviamente, anche quello musicale.
Trasferito in via definitiva a Londra, il musicista di Lonato sul Lago di Garda ha trovato la sua dimensione confrontandosi con una visione piu’ mitteleuropea e piu’ contemporanea della musica jazz. House Of Cards vede la presenza di musicisti conosciuti in Inghilterra come James Allsopp al clarinetto basso e sax tenore, Riaan Vosloo al contrabbasso e Timothy Giles alla batteria. A tenere la parte armonica c’e’ l’amico fidato Federico Casagrande alla chitarra elettrica (una Fender Telecaster?) che costituisce un tutt’uno con la tromba di Sigurta’, una fusione di stile e di linguaggio su cui si posa il disco. Tutte le composizioni sono di Fulvio Sicurta’ ad eccezione di Where Are You e Woland And The Cat firmate anche da Federico Casagrande. Questi due brani non si discostano dalle singole composizioni di Sigurta’ ma ne seguono le indicazioni stilistiche. Il tema e’ proposto per entrambi da clarinetto basso e tromba accompagnati dalle armonie aperte della chitarra con un drumming incisivo in cui il ride scandisce il ritmo in maniera incalzante.
L’album apre con Cookies ‘n Cream, un brano articolato in hemiola dove nel tema il basso suona su duine in 3 e il solo di tromba gira in un chorus da 15 movimenti (4+4+4+3) 4 volte fino ai 16 della chiusura. Bepi da’ l’idea di essere una dedica, anche per l’aria vagamente malinconica. Apre con la chitarra che lascia respirare le note introduttive con l’aiuto di un “large reverb”, mentre il tema viene eseguito dal clarinetto basso e dalla tromba con la sordina. Segue Dream Of Mine che ha un’introduzione stile free jazz ma che nell’esposizione del tema rientra in un mood latin jazz in cui la chitarra spazia in armonie aperte. I soli sono eseguiti in contemporanea dalla tromba e dal sax tenore in un intreccio modale. Aurora apre con un tema intenso accompagnato da bi corde eseguiti da contrabbasso e chitarra, per proseguire con il solo di tromba fino al suo epilogo in un’atmosfera minimal. Political Puppets lascia l’apertura al contrabbasso per poi far aggiungere gli altri strumenti senza la chitarra, unico brano in cui e’ esclusa. Sirmione e’ un brano che Sicurta’ dedica alla sua terra. Tin Woodman e’ eseguito solo da clarinetto basso e tromba con sordina. Gli altri brani, compresa la “title track” House Of Cards, si muovono nella stessa direzione privilegiando le atmosfere eteree create dalla chitarra, la solida ritmica di basso e batteria con i temi di sax e tromba. La maturita’ di Fulvio Sigurta’ sta nell’aver ottenuto un suono di gruppo con una modernita’ personale.
Musicisti:
Fulvio Sigurta’ – tromba
James Allsopp – clarinetto basso
Federico Casagrande – chitarra elettrica
Riaan Vosloo – contrabbasso
Timothy Giles – batteria
01. Cookies ‘n Cream
02. Bepi
03. Dream Of Mine
04.
05. Where Are You
06. Political Puppets
07. Sirmione
08. House Of Cards
09. Woland And The Cat
10. Tin Woodman
11. Amarillo Rose
Links:
Fulvio Sigurta’: www.fulviosigurta.com
Cam Jazz: www.camjazz.com