Wanted! al JazzFlirt Festival 2012

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Con una programmazione degli appuntamenti diluita nel tempo (da luglio a novembre), il JazzFlirt Festival giunge incolume alla sua VIII edizione, aggirando con sapiente lucidita’ gli inevitabili tagli finanziari e i venti della crisi che ormai opprimono (e in molti casi annientano) un po’ tutte le rassegne musicali (grandi e piccole) sparse nella Penisola.

A dispetto di cio’, il cartellone 2012 della validissima kermesse laziale ha unito prudenza e passione nel segno della qualita’, apprestando e proponendo (grazie al consueto radar estetico verso l’attualita’ piu’ originale e trasversale che contraddistingue Gerardo Albanese, portavoce dell’associazione JazzFlirt – Musica e altri amori) scelte artistiche coraggiose e interessanti, salutarmente fuori dai binari della convenzione, dando quest’anno esclusivo spazio a nomi italiani tra i piu’ affermati e apprezzati anche all’estero.

E cosi’, se gia’ durante il periodo estivo il fedelissimo (e numericamente non trascurabile) pubblico degli appassionati ha potuto godere delle ottime performance prestate dal coriaceo quintetto del chitarrista elettrico Walter Beltrami (andato in scena con il progetto Paroxysmal Postural Vertigo il 23 luglio a Formia) e dall’eccellente trio del chitarrista romano Stefano Scarfone (tenutosi a Itri il 7 agosto), le sue aspettative non sono andate deluse neanche dal superbo e imperdibile concerto dei Guano Padano, svoltosi nell’accogliente teatro Remigio Paone di Formia il 13 ottobre scorso.

 

 Nel loro caratteristico look “bordeline” a meta’ strada tra Charlatans (quelli di Frisco) e Ry Cooder, Alessandro “Asso” Stefana, Zeno De Rossi e Danilo Gallo hanno in gran parte presentato il repertorio del loro ultimo e acclamatissimo album “2”, caleidoscopico ottovolante di sonorita’ oltre frontiera, suggestioni cinematografiche di “genere” (nella fattispecie le colonne sonore di pellicole “spaghetti western” e italian B Movies), riferimenti alla grande letteratura neorealista americana (John Steinbeck, Adrian Sherwood) ed efficaci mescolanze stilistiche in chiave contemporanea di motivi surf-rock, country-western e tex-mex a cavallo tra sensuali melodie hawaiane e oppiacei acquarelli orientali.

Aperto il set con la misterica e atmosferica Last Night, il trio ha calato uno dietro l’altro gli assi portanti della raccolta (One Man Bank, Gran Bazar, Lynch, Miss Chan, El Coyote, Nashville, Un Occhio verso Tokyo e nell’encore finale l’intramontabile Sleepwalk di Santo e Johnny Farina, occasione per il bravissimo Stefana di sfoggiare una diamantina tecnica d’esecuzione alla lap steel guitar) pescandone invece un paio (El Divino e Del Rey) dall’eponimo disco d’esordio. Spogliate degli arrangiamenti e degli additivi strumentali impiegati per le versioni incise e realizzate in studio, dal vivo le composizioni hanno palesato sia una maggiore incisivita’ ritmica sia una sorprendente fluidita’ armonico-melodica. Qualita’ poste in risalto non solo da un’eccellente resa acustica dell’ambiente di ascolto ma anche e soprattutto dalle risapute capacita’ e doti tecniche dei tre musicisti, che in modo compatto e telepatico hanno sfoderato tutto il loro consumato mestiere in un genere dalle basi rock e dalle strutture popular folk approcciato con inusuale perfezione e pulizia, indulgendo in digressioni strumentali (scambi di ruolo e virtuosismi – sia individuali sia collettivi) che, per quanto austeri ed essenziali, hanno tradito una netta consuetudine e familiarita’ con una metodica improvvisativa dalle limpide ascendenze jazz.

 Ovviamente, la proposta musicale eclettica ed esteticamente composita dei Guano Padano non ha mancato di rimarcare e sollecitare il flusso immaginativo e l’appeal emozionale ad essa naturalmente corredati (di natura cinematica e finanche geografica) ma ad onor del vero sono state le trame elettroacustiche e i fraseggi spesso asprigni e deserticamente lisergici di Alessandro “Asso” Stefana (nella vasta gamma di strumenti a corde, effetti e timbri impiegati confermatosi tra i chitarristi piu’ originali e versatili della scena italiana e non solo), come anche le sfumature surreali e le nuance gravemente elastiche elargite dal basso elettrico di Danilo Gallo (brillantemente dialogante con gli accenti swinganti e la vellutata potenza ritmica di Zeno De Rossi), le armi strategiche che hanno maggiormente condotto il connubio d’immaginazione aurale e invenzione sonora verso una felice e suggestiva espansione espressiva.

 

 

 

JazzFlirt Festival, VIII edizione

Teatro Remigio Paone, Formia (LT)
Sabato 11 Ottobre 2012

GUANO PADANO:

Alessandro “Asso” Stefana – electric guitar, steel guitar, omnichord, stylophone, lap steel guitar
Danilo Gallo – electric bass, organ

Zeno De Rossi – drums, whistle, sampler

Set List:

01. Last Night

02. One Man Bank

03. Gran Bazaar

04. Lynch

05. El Divino

06. Miss Chan

07. El Cayote

08. Nashville

09. Un occhio verso Tokyo

10. Del Rey

11. Sleepwalk

 

Links:

JazzFlirt Festival

Guano Padano

Tremoloa Records