apre “I Differenti 2016” per i 30 anni dell’Otto Jazz Club

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Ad aprire la rassegna ‘I Differenti 2016’ che celebra i trent’anni dell’Otto Jazz Club presieduto da Maria Lucci, si è esibito il Giulio Martino Quartet al Complesso Monumentale di San Gennaro all’Olmo.

Il quartetto composto da Giulio Martino al sax tenore, Rocco Zaccagnini alla fisarmonica, Alexander Cuda al basso tube e Leonardo De Lorenzo alla batteria è una formazione dalle sonorità inconsuete e accattivanti, provenienti da esperienze diverse, con Giulio Martino firma del jazz campano, Alexander Cuda professore di basso tuba spagnolo che ha lavorato con il Teatro dell’Opera in Spagna ed il Teatro San Carlo a Napoli, Rocco Zaccagnini  dottore di ricerca in Musica presso l’Università di Fisciano e Campione mondiale di Organetto nel 1996, e Leonardo De Lorenzo che alla batteria vanta, tra le altre, collaborazioni con Giovanni Mauriello (NCCP), Is Jazz Ensamble e Elisabetta Serio.

Una delle particolarità del gruppo deriva dall’aver sostituito il contrabbasso con il basso tuba e lo strumento armonico con la fisarmonica.

I brani proposti nella serata sono tratti da standard come Fables of Faubus di Charles Mingus, che si colora di sound grazie al tocco di Zaccagnini alla fisarmonica e al ritmo mantenuto da Cuda e da De Lorenzo; il brano con il quale è nata la formazione dal titolo Con tres palabras di Osvaldo Farrès, una bossa dove Martino si produce in una calibrata ma intensa performance con ampie digressioni, unitamente all’assolo della fisarmonica che strappa applausi a scena aperta, con schermaglia nel finale tra sax e fisarmonica terminata in un sussurro.

Giulio Martino 2

Broadway Blues di Ornette Coleman è resa unica dall’assolo di Cuda al basso tuba, fluido e limpido nell’espressione, sottolineato dall’applauso spontaneo del pubblico, ed Evidence di Thelonius Monk, brano dalle sfumature free jazz, con la conduzione della batteria di De Lorenzo che dopo l’assolo conduce gli strumentisti al finale.

La dolcissima Children plays song di Gill Evans vede l’utilizzo dell’accordina da parte di Zaccagnini, che duetta con il sax in controcanto in alcune strofe, incantando il pubblico presente.

Martino ha presentato due brani tratti dal suo disco Blood & treasure del 2007 BMI (Estrella Music), il primo, Spring time, dal ritmo bossa con influenze swing, a tratti ballabile, dalla melodia ricca di cambi di armonie, ribattiti e sottolineature, con un buon interplay dei musicisti; e Buon Compleanno, in cui l’eleganza ed il tono caldo di Martino conduce alle atmosfere primaverili di una New York disincantata, mentre la fisarmonica di Zaccagnini risuona nei vicoli di una Parigi autunnale.

Bis richiesto a gran voce dai presenti che conclude una serata emozionante con il Giulio Martino Quartet, dal quale ci si attende un lavoro in studio.