“Fuor di Metafora” di Francesco D’Errico: Sette osservazioni filosofiche sull’improvvisazione

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Si preannuncia un dibattito animato e profondo. Improvvisato nell’accezione più alta del termine.

Lunedì 21 dicembre nella storica Sala di Editoriale Scientifica a Palazzo Marigliano, nel cuore del centro storico di Napoli in fermento tra presepi e festeggiamenti pre-natalizi, alle 17.00 si discuterà di “Fuor di Metafora” di Francesco D’Errico, jazzista, compositore e docente. Un testo piccolo e pregiato, arricchito dai disegni interni e copertina di Ernesto Tatafiore, la prefazione di Paolo de Vita, studioso di Organizzazione Aziendale e la postfazione di Mauro Maldonato ricercatore di punta della psichiatria ed esperto internazionale dei processi di decision making attraverso i meccanismi di funzionamento del cervello.

Interverrano Roberto Grisley, Ciro Longobardi, Giulio Martino e Pietro Mazzone. Coordina Luigi Maria Sicca, responsabile scientifico del progetto puntOorg. Una jam session interdisciplinare in cui differenti punti di vista interverranno, si confronteranno, si daranno battaglia e cercheranno l’accordo intorno al tema dell’improvvisazione come categoria che attraversa le nostre vite. Anche a dispetto della nostra consapevolezza.

Il contributo di D’Errico merita attenzione per i contenuti ricchi di stimoli e di motivazioni che ci offre. È un libro che parte da lontano, perché fronteggia e risolve temi antichi e sempre attuali interni e intorno al dibattito sulla retorica del linguaggio. Contribuendo, in ultima analisi, a gettare ponti che uniscono e separano tradizione di pensiero (e di azione) di matrice umanistica e punti di vista propri delle scienze dure. Tra cultura e natura, D’errico e la sua band accademica, con questo lavoro, testimonia quanto contaminare ambienti di produzione del pensiero sia effettivamente possibile, oltre che, oggi più di ieri in tempi di crisi strutturale, condizione necessaria non eludibile. Insomma un prezioso terreno di gioco per recuperare fonti di sapere e strutture teoriche sempreverdi.

Dal testo emerge, “Fuor di Metafora” una proposta appassionata dei limiti e delle contraddizioni di un modo di stare insieme al tempo stesso solido e innovativo: tensione ad uscire dagli schemi, impegno a tollerare l’ansia, abilità relazionali, riconoscimento e, talvolta, armonizzazione delle diversità. In questo c’è la forza del gruppo che accompagna Francesco D’Errico lungo le Sette osservazioni filosofiche sull’improvvisazione: valorizzazione delle individualità, creatività, innovazione e capacità di adattamento, senso dell’altro. Risorse di cui tutti, nessuno escluso, deboli e forti, Nord e Sud, con razionalità e senza abbiamo terribilmente bisogno.