Dalla vesuwave alla world internazionale, torna Marco Gesualdi con l’album NOW Naples Open World

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Nelle canzoni di Marco Gesualdi c’è il mondo intero. Lo stesso che si poteva trovare nella Napoli di qualche tempo fa, quella che è stata la patria effervescente di Pino Daniele, James Senese e che è riuscita a dare alla musica popolare un respiro internazionale irripetibile. Le origini pugliesi di Marco si sono mescolate con questa città, dove è nato, ha vissuto e lavorato, finendo a calcare i palchi con Denovo e Avion Travel e vivendo in prima persona un’altra fase di rinascimento sonoro napoletano negli Ottanta, la cosiddetta vesuwave. Nell’album “NOW (Naples Open World )” pubblicato in questi giorni da Clapo Music, Napoli è l’orizzonte che si staglia e infonde i suoni di pezzi senza una patria definita, ma piuttosto, come si scriveva, con una particolare inclinazione ad accogliere tanti linguaggi e altrettante culture. Il risultato è un girotondo di strumenti e voci (sette brani solo suonati e cinque anche cantati) che ha finito per coinvolgere quaranta fra musicisti e voci (con testi in francese, portoghese, napoletano, pugliese e brasiliano). Fra queste, quella di Simona Boo in “Je suis la Mer”, il singolo apripista: la storia di un viaggio (che parte dal Nord Africa e arriva a Parigi o a Castelvolturno) che attraversa il mare con la speranza che è di molti migranti. Oppure, l’interpretazione di Silvia Romano nella contaminazione fra rock e folk di “Bella figliola” che prende spunto da un testo popolare anonimo del Cinquecento e poi si lascia guidare dall’ispirazione. “Cit cit” unisce parlata pugliese e lingua napoletana con Michela Montalto, i Vandalia e Maurizio Capone; sapore di fado in “Violao” cantata in portoghese da Rossella Rizzaro, e in “Pirckipao” si entra nel tropicalismo di un altro territorio, il Brasile, che come quello napoletano è stato terra di conquista, di incontro, di incroci senza fine. “Pino Song” ricorda con affetto la scomparsa del celebre musicista che Gesualdi ha conosciuto personalmente. Il resto dell’album si muove fra la chitarra di Marco, omaggi al jazz “SMiles”, al tempo che passa “Casammare”, dove nomi di appartenenza e di classe come Ernesto Vitolo, Tony Cercola, Ciccio Merolla o Daniele Sepe partecipano con musiche colorate, dolenti, sfumate e con una qualità che le affianca irrimediabilmente a Napoli, che con le sue danze, le sue melodie e la sua poesia, diventa un po’ anche di tutti noi e che “NOW Naples Open World” interpreta senza retorica e a testa alta. L’album di Marco Gesualdi é stato scelto da RAI COM per la qualità e i particolari temi musicali di carattere nazionale e internazionale.
La release è accompagnata da “Je suis la Mer”, il singolo apripista: la storia di un viaggio (che parte dal Nord Africa e arriva a Parigi o a Castelvolturno) che attraversa il mare con la speranza che è di molti migranti e che è accompagnato da un videoclip suggestivo e poetico nato dall’incontro tra l’artista e Andrea Ranalli, fotoreporter più volte in Africa per documentare storie di vita e delle culture, di questo mondo, con immagine bellissime del Senegal (punto di raccolta e di partenza verso l’Europa, delle popolazioni subsahariane in un viaggio che dura quasi due anni,per attraversare il Mali, il Niger, per arrivare infine in Libia per potersi imbarcare verso l’Europa).
Marco Gesualdi, chitarrista e compositore, diplomato in Composizione Multimediale ha vissuto in prima persona la stagione della “Vesuwave” con i “666”; insieme ai Denovo e agli Avion Travel ha calcato i palcoscenici di tutta Italia. Ha partecipato a live e produzioni discografiche, di molti artisti, tra cui: Enzo Moscato, Consiglia Licciardi, Pietra Montecorvino, Luca De Filippo, l’Orchestra del Teatro San Carluccio, Paolo Raffone, e recentemente Daniele Sepe e Flo. Durante le riprese del film Blues Metropolitano, ha avuto la fortuna di conoscere Pino Daniele, che ha ingaggiato lui e la sua band per un periodo di tre anni.