Con il nuovo disco la trilogia è compiuta

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Si intitola “Rosencrutz is dead” ed è il nuovissimo lavoro di inediti in studio di Gabriele Finotti e compagni, al secolo i MISFATTO. Ultimo capitolo della trilogia, un concept narrativo avuto inizio con il libro di Finotti “La Chiesa Senza Tetto – 35 Sogni a Lisbona” e poi continuato con il disco “Heleonor Rosencrutz”. Oggi la chiusura (forse) di un cerchio. Nuova scena, nuova line-up, sempre in movimento alla ricerca di sonorità e contaminazione. Ma finalmente approdano al loro naturale TripRock visionario e notturno, a tratti epico, a tratti metallico. Di sicuro affascina e richiama l’America non solo per la lingua inglese ormai ufficializzate per il cantato ma anche per la splendida voce femminile di Melody Castellari che entra ufficialmente in forza alla squadra. In rete il video ufficiale del primo estratto dal titolo “Trough the silence” che ovviamente esprime a pieno il concetto visionario dei Misfatto.

 

Terzo capitolo di una trilogia. Cosa vi ha spinto a realizzarne una? Un progetto ben programmato?

È nato tutto dall’esperienza mistico-esoterica del libro La chiesa senza tetto e della mia infatuazione per la chiesa di Lisbona. Da qui sono nate canzoni in italiano in inglese e in lingua mista come Heleonor e Rosencrutz che diventano nell’ultimo album Heleonor Lives e Rosencrutz is dead. Diciamo che non è stato premeditato prima il progetto della triade libro-cd-cd2, è venuto tutto naturalmente, per una triade che di normale e commerciale ha ben poco.

 

In questi anni di carriera sono diverse e a volte molto lontane le sfumature e le contaminazioni che poi vi hanno portato oggi al Trip Rock che più vi rappresenta. Come mai questo processo? È stato un modo per studiare e studiare la vostra personalità artistica?

I Misfatto sono nati giovanissimi tra fine anni ‘80 e inizio ‘90 come band punk rock e nel tempo il suo stile musicale si è evoluto con il cambio delle formazioni dalle più grezze musicalmente all’inizio alle più raffinate ora. Sicuramente il progetto è come un vino buono che migliora invecchiando e ciò che viene prodotto dai Misfatto è solo per lasciare un ennesimo marchio italiano di rock nel tempo.

 

E per domani dove siete diretti?

Sicuramente ci sarà un periodo di pausa, ma nel frattempo ci godiamo le tappe live dell’Estate in particolare il festival Orzorock di Gragnano Trebbiense Piacenza, e i festival di Calice ligure e Ventimiglia in Liguria.

 

I Misfatto hanno spesso cambiato membri all’interno del loro organico. Scelte artistiche e contaminazioni o contingenze umane e professionali?

I componenti dei Misfatto in 25 anni di attività sono stati circa 20. I cambiamenti vanno dalle scelte artistiche a quelle umane a quelle di dura vita reale, ma fra nessuno negli anni c’è mai stato una discussione con risvolti polemici. Siamo una grande famiglia che forse avrebbe meritato maggiore successo, ma proprio per le scelte umane forse non c’è stato il salto nel regno delle star, anche se penso che il progetto avrà successo un giorno proprio per la peculiarità di longevità…

 

Gabriele Finotti e Melody Castellari: che incontro è stato e incontro sarà?

Da noi due è nato il periodo più produttivo dei Misfatto. Anche se le canzoni sono scritte in gran parte dal sottoscritto, Melody nella sua totale dedizione alla musica da età precoce guida i lavori artistici delle canzoni nella giusta direzione melodica… Negli ultimi 2 album c’è anche la sua mano. Dal 2008 ad ora abbiamo realizzato già 5 album assieme. CAOSDUEMILA, UNDICI EROI MORTI, ELEVEN DEAD HEROES(Vinile), HELEONOR ROSENCRUTZ E ROSENCRUTZ IS DEAD.

 

Che ambizioni ci sono dietro questo nuovo disco? Ci sono dei Misfatto di più grande maturità sicuramente…

Il disco è liberatorio, anche per gli stessi Misfatto. L’ultimo album è comunque un lavoro più rock di altri e questo a me è piaciuto molto.

La maturità la sento nel disco, ma per essere maturi bisogna essere raccolti come dei frutti rari.