BUENA VISTA SOCIAL CLUB – Il Film

0
6



Una preziosa raccolta di immagini e musica, uno spaccato di vita unico, irripetibile, colori e forme, istantanee, forse in parte gia’ scomparse e comunque destinate ad essere sopraffatti dalla realta’ e dal progresso.

Certo, e’ il documentario dell’evento musicale dell’orchestra Buena Vista Social Club che varca i confini del mare e si esibisce negli States ed in Europa, ma e’ anche la raccolta dei racconti malinconici della vita quotidiana di questi musicisti orgogliosi e valenti, che hanno coltivato la propria arte a dispetto della durezza dei sacrifici che la vita ha richiesto loro, delle istantanee di paesaggi, strade malcurate e marciapiedi sbrecciati, automobili, motociclette e side car fuori dal tempo, edifici diroccati, grandiosita’ decadenti, maledettamente conservati nel tempo dagli effetti dell’isolamento, dall’embargo, conseguenza della discordia tra il regime isolano e gli States, dalle privazioni, dall’incrollabile dignita’ che contrasta la miseria.

Tutto questo e’ nel film-documentario di Wim Wenders, Buena Vista Social Club, dal nome di un antico ritrovo, sala di musica e da ballo in cui, paradossalmente, era vietato l’accesso ai bianchi. Girato nel 1998 a l’Avana, racconta come il chitarrista statunitense Ry Cooder, assieme al produttore musicale britannico Nick Gold, registrarono una straordinaria session, chiamata appunto Buena Vista Social Club, con l’Afro-Cuban All Stars, in cui, qualche anno prima, il musicista-ricercatore Juan de Marco Gonzalez aveva radunato i maggiori rappresentanti della musica, della tradizione e della cultura musicale cubana: Compay Segundo, Ibrahim Ferrer, considerato il Nat King Cole dell’Avana, Omara Portuondo, soprannominata l’Edith Piaf della musica cubana, Eliades Ochoa, Ruben Gonzales, Orlando “Cachaito” Lopez, Armandito Valdez, Manuel Mirabal Vazquez, Barbarito Torres.

Nel documentario si alternano brani musicali e spaccati di quotidianita’, in cui ognuno dei protagonisti raccontava un suo pezzetto di vita, un aneddoto; uno per tutti la ricetta a base di brodo di pollo, con cui Compay Segundo, oggi scomparso ma all’epoca gia’ ultranovantenne, lucido e forte come una vecchia quercia, spiegava come contrastare le conseguenze delle sbronze… Racconti quasi sempre semplici, accomunati dalla poverta’ e dalla passione per la musica e per il proprio strumento, dall’attaccamento alla vita. L’esperienza di orfano, i sacrifici ed il lavoro duro di Ferrer, la privazione del pianoforte di Gonzales allorche’, ritiratosi a vita privata, non aveva la possibilita’ di permetterselo e raccontava di non poter piu’ suonare a causa dell’eta’ e dell’artrite…


E alla fine ci si accorge come il popolo cubano, quel popolo, abbia vissuto la sua stagione di vita intendendo la musica come una religione, la religione come vita quotidiana e la vita quotidiana come musica.



Forse un giorno – nemmeno troppo lontano – l’arretratezza e la miseria che traspaiono da questo documento, unico ed irripetibile, finiranno; forse stanno gia’ finendo. Questo stesso giorno portera’ via con se per sempre dalle strade dell’Avana, di Santiago de Cuba, le bellissime auto anni cinquanta, con la vernice consunta, stuccate e ritoccate a mano, con vernice di diverso colore, gli abiti fuori moda, gli edifici fatiscenti, le povere case, l’arte virtuosa ed industriosa di riciclare cio’ che sembra irrecuperabile, senza gettare via nulla, e buona parte di quello che e’ possibile rivedere in questo film. E forse quel giorno cancellara’ anche la semplicita’ e la conservazione delle culture antiche; la musica cubana prendera’ vie nuove, alcune gia’ delineate, altre diverse ed imprevedibili, ed il merito di Wenders restera’ quello di aver immortalato, con l’iniziativa dell’Afro-Cuban All Stars di Gonzalez, evolutasi poi nell’orquesta Buena Vista Social Club di Gold e Cooder, una stagione della vita musicale cubana che altrimenti, un giorno, sarebbe forse caduta nell’oblio.

Il dvd, in versione da collezione, contiene anche documenti sulla storia di Cuba, le biografie di alcuni musicisti, cenni sula storia della musica cubana, ed un documento – come poteva mancare! – sulla storia del Che nazionale, Ernesto Guevara.

Tipo: Film documentario


Genere: Musicale


Regia: Wim Wenders

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here