Dietro il funky e oltre la canzone d’autore

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Ecco il disco “d’esordio” dei Bob Balera. D’esordio per modo di dire, ma dobbiamo in qualche modo essere ligi alle leggi discografiche. Le idee di Romeo Campagnolo hanno trovato finalmente casa in un collettivo di menti alternative ed eclettiche che hanno dato vita a questo disco dal titolo “É difficile trovarsi”… per quanto, ad ascoltarlo, non è per niente difficile trovarci dentro bella canzone d’autore in una fusion e in una commistione di funky all’italiana maniera e sprizzatine di americanate qua e là. Per quanto la chiusura è affidata alla scena indie con una nebbia fitta che colora “Bologna”. E l’intervista ai Bob Balera inizia con una legenda da seguire:

LEGENDA:

R – Romeo Campagnolo(Voce)
AM – Antonio Marco Miotti(Batterista)
M – Matteo Marenduzzo (Bassista, Produttore)
J – Jacopo Monegato (Tastierista)

 

 

Istrionico. Quante facce ha questo disco?

AM – Tante quante le tracce che lo compongono, ci piacerebbe dire, visto che l’album sembra presentare una certa poliedricità.

In realtà forse i filoni che lo pervadono hanno comunque degli aspetti in comune, lasciamolo scoprire all’ascoltatore.

 

E di queste ce ne sta una che riporti a casa nella vita privata? 

M – Tutte senz’altro, magari in maniera diversa. Sono momenti, come ne capitano nella vita.

 

E sempre restando in tema… ho come l’impressione che tra tutte le canzone di questo disco, “Bologna” sia tua per davvero…

R – Bologna la sento dentro, come un pugno. Chiaro scuri di pensieri, nebbia. Grandi successi e repentine cadute.

J – Bologna non è però solo di Romeo, anzitutto! Quando me l’ha cantata per la prima volta, ho rievocato le serate degli anni vissuti là frequentando l’Università. Uscite folli a piedi, sfrecciando per i vicoli e tutto il resto… alcuni momenti magari annebbiati, indeciso se prendere una birra dal mio zainetto o sedermi al piano.

 

Riferimenti e citazioni: a chi devi dire grazie per l’ispirazione e la forma?

M – Molte le nostre muse. Se per questo disco abbiamo lasciato a casa i classici riferimenti da ragazzi cresciuti negli anni novanta a pane e musica alternativa, è perché volevamo metterci in gioco portando alla luce altri ascolti musicali più nascosti. Chi scrive ha amato alla follia “Stella Stai” di Tozzi, assieme all’electropop dei Matia Bazar, gli anni ’80 degli Stadio, quelli di “Acqua e Sapone” per intenderci, la Rettore, Patty Pravo, Nada. Ci piaceva anche il lato trash di quel periodo, penso ai Righeira. Poi c’è lui, Battisti, che fa spesso capolino (assieme agli Audio 2).

 

E perché proprio “Celentano”?

M – Appena sentito l’abbozzo di prima strofa di Romeo, ho subito pensato: questo è un brano beat anni ’60 del “Molleggiato”. Quindi da questo al titolo la connessione è stata istantanea

 

Social media: la vita di Bob Balera è appesa al filo della connessione come tutti?

AM – BOB BALERA c’era da prima della connessione, ma ancora non era nessuno. Adesso che è connesso può finalmente dare il peggio di sé!