Il pop leggero italiano

0
5

Ecco il nuovo disco di inediti in studio di Raffaele Tedesco, autore e producer, cantautore e artista. Si intitola “Che mondo sei” uscito per Ara Music e condiviso da Apt Basilicata e Lucana Film Commission. Tracce di sana canzone italiana, quel pop leggero che per una volta si colora anche di sfumature a tratti inaspettate per chi è affezionato ai rigori di un genere. Perché nel disco di Raffaele Tedesco troviamo anche un’elettronica mai imperante, troviamo anche swing e sapori di jazz, troviamo anche un rock mai eccentrico. E poi troviamo Raffaele Tedesco in persona a cui rivolgiamo qualche domanda.

 

Secondo te: ognuno di noi appartiene ad un genere di musica oppure è qualcosa che ci scegliamo?

Tutto dipende sicuramente dalla formazione musicale, da quello che abbiamo ascoltato, e ascoltiamo. Ad ogni modo, la musica è musica, sempre. Esiste la musica di qualità, e la musica usa e getta. In generale non mi piacciono le etichette e i preconcetti.

 

“Che mondo sei” racconta l’uomo nel mondo reale. Esiste ancora un “mondo reale”?

Credo di si, o almeno lo spero. Siamo travolti dal mondo virtuale, invece penso che bisognerebbe guardarsi un po’ dentro. Per carità, la tecnologia è fondamentale, ma va usata con buon senso.

 

 

Nel tuo disco c’è molta elettronica, ma usata senza esagerazioni. Per combattere la plastica della vita virtuale di oggi non avresti dovuto fare un disco acustico?

L’album è suonato da musicisti veri con strumenti veri, ad esempio il brano  “E ritrovo la vita”, l’ho eseguito solo voce e chitarra. L’intero disco è stato registrato tutto in diretta, mi auguro che questo si avverta per chi lo ascolterà con attenzione.

 

Cosa manca alla discografia di oggi?

A mio avviso la discografia non esiste, o meglio esiste solo per i talent show musicali che trasmettono in tv. Non ci sono più le case discografiche che investono sugli artisti. Si punta, come dicevo, esclusivamente  sui talent dove conta solo apparire, anche se c’è poco o niente  da raccontare musicalmente. Basta essere di bella presenza, una cover, una base di un minuto e mezzo per cantarci sopra e il gioco è fatto, in pratica  un karaoke. Si va per tentativi e se va bene forse sarà un successo, se no amen. È come giocare al superenalotto.