Il pop alternativo di VITE A CONSUMO

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Comunicato Stampa


Il pop alternativo come alternativa al pop che ti ha stancato

vite a consumo

La band romana che si ispira alla rete per un visual pop contemporaneo

In airplay radiofonico il brano “Indifferente“:


un conflitto, aspro e ruvido senza filtri e inutili buonismi



L’avventura di vite a consumo inizia nel 2008. La sfida, lanciata da Filippo Morera, leader della band, e’ quella di creare musica pop originale, contemporanea e innovativa, in un periodo storico dove il tempo d’esposizione all’arte non puo’ e non deve superare i quattro minuti.

“Indifferente”, il singolo di lancio dell’album omonimo vite a consumo, e’ in rotazione su molte radio italiane. “Indifferente” racconta di un conflitto, aspro e ruvido, senza filtri e inutili buonismi. Forse lo si puo’ considerare il brano piu’ rappresentativo e che meglio incarna le varie anime di vite a consumo. E’ pop quanto basta, e’ elettronico, e’ rock.

vite a consumo compongono testi e musiche partendo dalle melodie tipiche della canzone italiana degli anni ’60-’70, attraversando le dissonanze dell’alternative rock degli anni ’80-’90, del grunge di Seattle e dell’indie rock britannico, lasciandosi affascinare dai suoni e dalle strumentazioni elettroniche del trip hop di Bristol di fine anni ’90.


La produzione artistica e’ stata curata da Dario Dendi, romano che da anni vive a Londra dove si e’ trasferito per intraprendere la carriera di ingegnere del suono. Ad oggi, ha lavorato con Tina Turner, Placebo e Coldplay, solo per citarne alcuni.

Per i loro testi, vite a consumo si ispirano al bisogno di notorieta’ della propria generazione. Si fanno interpreti di questa ossessione alimentata dai mass media e che trova riscontro nelle vanita’ del popolo della rete e dei social network. I vite a consumo danno voce e raccontano il malessere della societa’ moderna che sedotta dalla pubblicita’ e dalla sovraesposizione mediatica tende a rinnegare la “normalita’” rincorrendo a tutti i costi una vita “spettacolare”.

Durante le proprie performance live, vite a consumo arricchiscono lo show con video installazioni, immagini e spot, tutti rigorosamente “recuperati” dall’inesauribile universo digitale offerto da internet. Con loro sul palco anche un intero corpo di ballo, ulteriore conferma dell’anima teatrale della band e della tridimensionalita’ del progetto.

Raccontata dalle parole, addolcita dalla musica, rafforzata dalle immagini, vite a consumo e’ la storia di un’ossessione. E’ la voglia di trovare un senso al caos, di creare l’ordine nel marasma, di legare insieme storie, persone ed idee che s’intrecciano senza sosta e senza un apparentemente motivo. E’ l’avventura dell’essere umano che consuma e che viene consumato dalla stessa vita che sceglie di vivere.


vite a consumo


L’album



vite a consumo e’ un album omonimo di 14 tracce, “un cd omonimo che racconta anche l’incontro tra piu’ artisti, – afferma Filippo Morera –  delle notti passati in bianco, dei viaggi low cost, di passioni per l’elettronica, la ricerca di un linguaggio nuovo, la voglia di una “rivoluzione” della musica che ascoltavamo da ragazzini”.

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“In Vite A Consumo si ritrovano molti elementi eterogenei, nella cornice dei due estremi (Intro e Fotocopia), pezzi parlati e venati di nero. Si va dal flebile effetto xilofono in un contesto dai toni orientaleggianti (Volo) al clima sospeso e lento di Libera La Mente, alla commistione di effetti, rumori, parole, che catturano nello svolgersi di Lentamente.


I ritmi diventano piu’ rapidi e stringenti in Stereo Stile Stanze, che inizia in modo soffice e malinconico; nell’elettronico Pietre. Il quadro si fa da brano d’altri tempi con il clima da sala da ballo di Tu Sorriderai Sempre, con tanto di sottofondo di fisarmonica e parole che diventano quasi un mantra, e con i fiati un pò tristi che accompagnano i toni intimisti e dimessi di L’Ultimo Ancora


(Rockshock – Miranda Saccaro)

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vite a consumo

Tracklist


Intro (poesia)


È il brano di apertura che e’ anche una dichiarazione di intenti. Citando pablo neruda vogliamo raccontare la passione e il coinvolgimento per quello che abbiamo fatto e che offriamo all’ascoltatore.

Continui sentieri


È il racconto di un adolescente che sperimenta, forse per la prima volta, le passioni tipiche di quelle estati di passaggio che portano dalla fanciullezza all’eta’ adulta. La traccia e’ in assoluto la piu’ trip hop del disco.


 


Tu sorriderai sempre


Nato per una coreografia di tango e dalla frase del maestro di danza classica di un mio amico: qualsiasi cosa succeda, voi ricordate di sorridere sempre, e’ il brano che piu’ richiama il legame che c’e’ la nostra musica e la danza.

Libera la mente


È in assoluto il primo tentativo di produzione elettronica all’interno del progetto. Per questo motivo e per il suo testo cosi’ ingenuamente sociale, e’ diventato un po’ il manifesto artistico di vite a consumo.

Volo


È l’unico brano strumentale del cd. Da questo e’ nata l’idea di unire i video alla musica. Nessuna parola cantata, ma un’infinita’ di parole che si accavallano solo nelle proiezioni che proponiamo durante l’esecuzione live.

Lentamente


È un altra fusione di musica e parole. Il testo, famosissimo, di martha medeiros e’ recitato da agostino terranova ed e’ il nostro inno alla rivoluzione personale.

Indifferente


È il brano piu’ rappresentativo e che meglio incarna le varie anime di vite a consumo. E’ pop quanto basta, e’ elettronico, e’ rock. E’ la storia di un conflitto, aspro e ruvido senza filtri e inutili buonismi.

Stereo stile stanze


Sonoricamente il piu’ elegante e ricercato. E’ anche il testo piu’ ermetico e visionario dei vite a consumo, affascinati dall’idea di usare una stanza buia e la musica ad alto volume come analgesico emozionale.

L’ultimo ancora


Decisamente una traccia di rottura, e’ il giro di boa dell’album. E’ una bossa nova suonata quasi esclusivamente chitarra e voce, intima e semplice come il testo. Il racconto di uno stato di abbandono emotivo.

Pietre


Forse il piu’ scanzonato dell’album. Lega due generi apparentemente inconciliabili: il trip hop con il reggae. Su questo sfondo musicale, la storia di una distanza e un desiderio.

Fino allo skianto


Interpretato da augusto castelli, e’ la versione elettronica di un brano rock che eseguivamo con un altra realta’ musicale a cui sono stato molto legato: gli skinge. Nel testo, una fuga da se stessi.

Arido


È l’esperimento piu’ azzardato dell’album: una produzione elettronica su un brano squisitamente rock e per giunta in

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